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Conclusione in bellezza al Tirinnanzi con “Cirano di Bergerac”

Conclude in bellezza la stagione teatrale il Tirinnanzi, con la Compagnia Corrado d'Elia, che ha curato l'adattamento dell'opera

Quante volte, al giorno d’oggi, si vive il disagio di esprimere la propria diversità ed unicità, in una società che impone un opprimente conformismo ideologico? Quanto viene deriso, umiliato, spesso marginalizzato, chi si rifiuta di seguire queste convenzioni sociali ? Le risposte ci vengono date da Edmond Rostand, che nella sua commedia “Cirano di Bergerac“, dà vita a un personaggio del tutto originale e fuori dagli schemi, psicologicamente complesso e che molto ha in comune con l’uomo contemporaneo.

Cirano, dal naso “adunco come il becco di un gufo“, come lui stesso si descrive, impugnata la spada, e sfida indomito chiunque lo offenda o lo infastidisca con qualche provocazione rivolta al suo naso. Ad ogni colpo sferrato all’avversario alterna il verso di una ballata; l’ambito in cui il sagace guascone è più di tutto esperto è infatti quello letterario. Poeta, attore, prosatore Cirano mostra una spiccata abilità nell’arte della parola, quanto lo è nel maneggiare la spada. “Ti stai facendo troppi nemici Cirano, dove vuoi arrivare?“, gli intima spesso l’amico Le Bret, anch’egli guascone, nel vedere come il compagno sia perennemente circondato da rivali, a causa della sua totale avversione dell’asservimento politico e culturale. A queste parole Cirano aggiunge inoltre, con orgoglio ed estrema fierezza di spirito, di non volere assolutamente mettersi al servizio di un potente, componendo opere letterarie sotto la sua commissione. “Non intendo progredire e diventare un uomo da salotto e non intendo scrivere mai un verso che non sia nato davvero dentro di me“, queste le parole forti e piene di sdegno verso una società rispetto alla quale l’eroe dal lungo naso, non concede nemmeno in minima parte la sua adesione. Questo il profilo che ricalca il Cirano messo in scena, con grande successo di oltre 1000 repliche, dal formidabile Corrado d’Elia

Altri però sono gli aspetti che caratterizzano la complessità psicologica di questo personaggio; nella commedia è infatti trattato anche il tema dell’amore, profondo  ed immutabile quello di Cirano per la cugina Rossana, innamorata perdutamente di Cristiano, giovane cadetto, la cui bellezza è pari alla maestria poetica di Cirano. Cristiano, sebbene leale e fede, non è dotato della stessa eloquenza del guascone, tanto abile a parlare e comporre versi d’amore, che colpiscono e fanno perdutamente innamorare la sognante e romantica Rossana. “Tu sarai al bellezza e io lo spirito“: così Cirano decide di aiutare il giovane amato di Rossana, scrivendo delle lettere d’amore e suggerendo parole sublimi, che Cristiano elargisce a Rossana, facendole passare per sue

Estremamente approfondita e curata con attenzione è poi la tematica del linguaggio: la compresenza di un registro linguistico popolare, affiancato a scene dai toni ironici, con uno più elevato e sublime, adeguato invece ai momenti di maggiore intensità patetica e drammatica, testimonia la sfaccettatura tematica e contenutistica dell’opera, che va oltre il riso suscitato dalla comicità della commedia. Ne è esempio il momento in cui Cirano è intento a distrarre il generale De Guiche, potente nobile caduto anch’egli sotto il fascino della bella Rossana, mentre quest’ultima si sposa segretamente con l’amato Cristiano. In questa scena Cirano abbandona momentaneamente la sua raffinatezza e la sua eloquenza, per esprimersi, con comicità, come uno sciocco e buffo popolano. 

Il momento di estremo pathos nell’opera è raggiunto nel finale, quando, sola sula scena, attorniata dalle sole persone a lei più care, Rossana rimane ferma e attonita, rimpiangendo il lutto, dopo quattordici anni, del marito Cristiano,caduto in guerra. Un Cirano ormai vecchio e malato, privo della sua vitalità giovanile, si avvicina a Rossana, che scopre tutta la verità sulle lettere e sulle dolci parole che ha sempre creduto fossero pronunciate da Cristiano e provenivano invece dal cuore di Cirano. Proprio in punto di morte, con immensa sorpresa e tragicità, Rossana si rende conto di ricambiare anch’essa l’amore per il cugino, che le è stato accanto tutta la vita.

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Pubblicato il 12 Aprile 2018
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