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Bullismo, «una sfida da vincere facendo rete»

É questa la filosofia alla base del convegno "Bullismo, una sfida che si può vincere", in programma per sabato 28 ottobre a Palazzo Leone da Perego

«Il bullismo è un problema di dimensione sottostimata rispetto alla realtà, un problema che condiziona la crescita psicologica dei ragazzi e che quindi va assolutamente affrontato. Per farlo, dobbiamo muoverci in due direzioni: l'acquisizione del bullismo, cioè la comprensione da parte dei genitori di quelle forme subdole di bullismo che sono di difficile riconoscimento ma rispetto alle quali bisogna agire per risolvere problema, e la prevenzione educativa, perchè educare per prevenire sarebbe un grande passo in avanti per la diffusione della serenità ed anche della cultura». É questa, per l'assessore alle attività educative Franco Colombo, la chiave di lettura del convegno "Bullismo: una sfida che si può vincere", organizzato dall'Associazione Medici Legnano in collaborazione con l'amministrazione comunale per sabato 28 ottobre a Palazzo Leone da Perego.

Un convegno che aspira ad essere una «pietra miliare» di un più ampio progetto per affrontare questo ed altri "mali" dei nostri tempi. Anche perchè «in una giornata certo non si risolve il problema – come ha sottolineato Cornelio Turri, presidente dell'Associazione Medici Legnanesi , ma si può gettare il seme per affrontare la questione». 

E per farlo al meglio, la "chiamata alle armi" per il prossimo 28 ottobre è generalizzata. Medici, pediatri, insegnanti, forze dell'ordine, genitori e cittadini: tutti sono invitati a mettersi a tavolino e "prendere il toro per le corna". «In un primo momento – ha spiegato infatti Turri –, l'idea era di rivolgere questo evento ai pediatri, ma poi abbiamo pensato che sarebbe stato riduttivo e abbiamo deciso di aprire a tutti gli altri attori che vivono il problema in prima linea».

«Gli aspetti sono tanti – gli ha fatto eco l'assessore Colombo – e vanno messi tutti sul piatto della bilancia: la struttura di questa giornata è finalizzata proprio a dare voce a tutti gli aspetti della questione, non solo sociali ma anche giuridici e clinici. Solo così si potrà fare davvero prevenzione e anticipare l’insorgenza del problema».

Le forme che il bullismo può assumere sono tante e in continua evoluzione: «Quello che noi conosciamo – ha chiarito Alfiero Prandoni, medico pediatra ATS Città Metropolitana di Milano – è il bullismo che approda sui media, ma è solo una minima parte del fenomeno: per la maggior parte, invece, il bullismo si verifica nella vita di tutti i giorni ed è più subdolo da riconoscere. Spesso pensiamo che il bullismo sia un problema con protagonisti diretti i ragazzi, ma i ragazzi sono anche figli, studenti, pazienti e membri di una società civile: per affrontare questo problema è necessario fare rete, collaborare, parlare tra medici, insegnanti, genitori e forze dell’ordine». 

Proprio per questo, le voci che "racconteranno" questo cancro dei nostri giorni saranno tante: da Luca Bernardo, direttore della Casa Pediatrica dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano a Francesco Cantarella, comandante della Compagnia dei carabinieri di Legnano; da Gabrielle Fellus, istruttrice di Krav Maga (sistema di autodifesa israeliana, ndr), a Francesca Maisano, psicologa dell'ospedale Fatebenefratelli; da Elena Osnaghi, dirigente dell'istituto comprensivo Bonvesin de la Riva, ad Alfiero Prandoni e Cornelio Turri. Senza dimenticare uno spazio per i ragazzi stessi e le loro testimonianze.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Ottobre 2017
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