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“San Giorgio su Legnano non dimentica”, al via il ciclo di conferenze

La serata dà il via ad una serie di conferenze che ripercorreranno gli avvenimenti principali della Seconda Guerra Mondiale, con una "finestra aperta" sui cittadini sangiorgesi 

Inizia con questa serata, la prima di una serie di conferenze che ripercorreranno gli avvenimenti principali della Seconda Guerra Mondiale, con una "finestra aperta" sui cittadini sangiorgesi che ne sono stati, per scelta o per obbligo, protagonisti.

Gli argomenti trattati fanno parte della ricerca che l'ANPI di San Giorgio su Legnano sta portando avanti, con il patrocinio dell'assessorato alla cultura, e che saranno raccolti in una pubblicazione "San Giorgio su Legnano non dimentica – Dalla fine della prima guerra alla fine della seconda guerra". Lo scopo è quello di dare un contributo alla conoscenza di un periodo della storia cittadina, seguendo un percorso iniziato con l'elenco dei quarantadue Caduti scolpiti sulla lapide al cimitero comunale, e integrato con altri nominativi di sangiorgesi trovati nel corso delle ricerche.

Oltre ai Caduti il proposito è quello di ricordare anche i giovani militari, richiamati, trattenuti o di leva, i cittadini sangiorgesi che, in un modo o nell'altro, hanno lasciato un'impronta nella storia del paese: i Caduti del guerra d'Etiopia (1935), gli IMI (Italiani Militari Internati), i Deportati, i Mutilati e Feriti, i Reduci, i Militari della R.S.I., i Partigiani, chi ha dato un contributo alla storia di San Giorgio su Legnano di quel periodo, come ad esempio Don Ermolli, le Associazioni che si adoperano da anni per mantenere viva la memoria.

«Come per tante altre circostanze questa ricerca nasce in ritardo – commentano dall'ANPI –, quasi tutti gli "attori" ci hanno già lasciato, tanti cercando di dimenticare la loro esperienza non voluta, ma in molti casi necessaria. É giusto però ricordare, è giusto che gli avvenimenti che hanno contrassegnato il nostro passato, nel bene e nel male, siano sempre tenuti in una adeguata considerazione, perchè devono insegnarci, devono essere da monito per non ripetere nel presente e nel futuro gli stessi errori. É indispensabile lasciare un ricordo alle future generazioni, per non dimenticare. Non è giusto rimuovere il passato, perchè ci appartiene è nei nostri valori, è lì come un totem nella vita di tutti giorni, che ci accompagna nel presente, verso il futuro».

Durante la prima serata, il professor Giancarlo Restelli spiegherà le motivazioni che hanno spinto l'Italia ad entrare in guerra il 10 giugno 1940. Dopo pochi giorni, il 20 giugno 1940, San Giorgio su Legnano piangerà il primo giovane militare caduto sul fronte francese: Giuseppe Quaglia, classe 1915.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Giugno 2017
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