A Cerro maggiore si parla di stalking. La Legge definisce questo fenomeno come un insieme di condotte reiterate, minacce o molestie che possono far nascere nella vittima un grave stato di ansia o di paura duraturo, con timori per la propria incolumità o quella dei propri cari, arrivando al punto di costringere chi subisce stalking a modificare le proprie abitudini di vita. Relatrici della serata organizzata dalla Pro Loco di Cerro Maggiore e Cantalupo saranno Lucrezia Vandoni, membro dell'associazione che ha incentrato la sua tesi di laurea in Giurisprudenza con specializzazione in diritto penale proprio sullo studio del fenomeno, e Noemi Gambini del Filo Rosa Auser, associazione a fianco delle donne.

L'appuntamento è fissato per giovedì 15, alle 21, nella sala Anita Bollati, al primo piano della palazzina comunale in piazza don Bianchi a Cantalupo. L'evento ha il patrocinio della Rete Antiviolenza di cui Cerro è capofila e di Regione Lombardia. Durante l'incontro verrà approfondito l'aspetto giuridico della questione e si cercherà di fare chiarezza su cosa è lo stalking e quali sono gli aiuti per le vittime.

«La scelta di fare una tesi sullo stalking è nata dalla mia specializzazione, quella in diritto penale – ci racconta Lucrezia Vandoni, 29 anni e laureata in LIUC -. Mi è sembrato un tema, purtroppo, di attualità e meritevole di essere approfondito. Inoltre sono stata profondamente colpita dal caso di Lucia Annibali, l'avvocatessa sfregiata con l'acido su mandato del suo ex. Ho letto il suo libro e mi sono appassionata alla sua vicenda. Da lì mi sono buttata anima e corpo sull'argomento».