Quantcast

Una targa ricorderà la nascita del CNL a Legnano

Domenica 23 aprile, alle 11.30, a cura dell’Amministrazione Comunale e della Sezione ANPI di Legnano...

Resistenza cattolica e non cattolica non sono rimasti mondi a sé a Legnano: Anacleto Tenconi  (a sinistra nella foto in copertina) ricorda nel suoi libri “Rapsodia in tono minore” e “Una città così” il primo incontro, già a novembre 1943. Si può considerare questa la nascita del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) di Legnano. Una targa commemorativa, posta nel luogo esatto dell’incontro, verrà inaugurata domenica 23 aprile 2017 alle ore 11.30 dall’Amministrazione Comunale e dalla Sezione ANPI di Legnano.

Questa è la testimonianza di Anacleto Tenconi, futuro primo sindaco di Legnano liberata:

“Novembre 1943. Ricordo una lontana sera di quel periodo, una sera nebbiosa, oscura, in cui ci trovammo, io, il rag. Neutralio Frascoli, Guido Venegoni e Arturo Fusetti nei pressi della immagine religiosa (la cosidetta Madonna Mora) sita sulla casa Marinoni in angolo tra la Via Lega e Via Alberto da Giussano.

La zona era male illuminata da una lampadina a tinta azzurra (dato l’oscuramento bellico) e la nebbia della sera buia dava al luogo quell’atmosfera deserta, isolata, silenziosa che era necessaria per il nostro incontro.

La storia di molti avvenimenti che in seguito assumeranno proporzioni imponenti (sia pure per la vita di un uomo) incominciano come il tradizionale refolo di neve che poi diventa valanga.

Fu così che incominciò il movimento clandestino a Legnano. Fu in quell’incontro che venne decisa la formazione della bande partigiane legnanesi, senza che nessuno in quel momento potesse immaginare lo sviluppo che le vicende successive avrebbero avuto.

Le brigate partigiane ebbero una costituzione sui generis: gli italiani portano sempre il segno del loro individualismo esasperato in qualunque manifestazione privata e pubblica anche nei momenti più gravi; e fu così che i partigiani di intonazione press’a poco democristiana si intrupparono della Divisione “Alfredo Di Dio” i cui reparti di punta combatterono brillantemente ed efficacemente sulle montagne dell’Ossola, mentre quelle di ispirazione comunista o paracomunista furono intruppate delle divisioni cosidette garibaldine. Non c’era alcun contatto fra gli intruppati di una parte e quelli dell’altra. Solo i capi si incontravano per mantenere la maggior segretezza possibile dato l’ambiente pericolosi in cui si operava.

Fu un movimento che operò con la massima discrezione e nel massimo segreto ma che ebbe le sue fulgide luci e le sue pagine gloriose”.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 22 Aprile 2017
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore