‘’L’importante è creare un’emozione’’, afferma Pietro Cozzi, fondatore del Museo Alfa Romeo Fratelli Cozzi. Oggi, sabato 18 febbraio, il Museo, con la sua apertura, celebra i 50 anni della 1750 e la sua ineguagliabile storia.

I posti destinati al pubblico sono andati presto esauriti ed hanno attratto ottanta persone tra curiosi ed esperti.  

Il concept del Museo, ideato dagli architetti Gabriele e Oscar Buratti, si basa su tre colori: bianco, rosso e nero. Il bianco evidenzia architetture forti e luminose; il rosso Alfa è l’emblema della passione; il nero fortifica il legame con la cultura e gli storici musei d’impresa. Gli architetti Buratti hanno disegnato l’architettura degli spazi fino alla grafica del Museo.

’’La definiamo una start up di 60 anni’’, dichiara Elisabetta Cozzi, responsabile del Museo, dando il benvenuto ai visitatori.  Depliant, gadget e listini sono il contenuto di un archivio di inestimabile valore, uno dei tre migliori archivi operanti in Lombardia.

Una scalinata, dalle connotazioni quasi psicadeliche, introduce ad un salone di tre navate dove le auto sono divise in berline, coupè e spider. Le auto ritornano sulla strada, grazie alla rievocazione della carreggiata. La collezione è cresciuta fino a raggruppare molteplici modelli. La prima auto d’epoca in esposizione è la 6C 2500 Freccia d’oro detta ‘’il Gobbone’’: prima auto Alfa Romeo fotografata dall’alto. Fiore all’occhiello del Museo sono i 14 trofei, realizzati da alcuni dei migliori artisti del 900 come Lucio Fontana e Giò Pomodoro.

Fondamentale l’intervento di Elvira Ruocco, memoria storica dell’Alfa Romeo, per anni responsabile del Centro Documentazione Alfa Romeo di Arese. Un’occasione unica per rivivere la storia del mondo Alfa Romeo.

Giulia Uderzo

Galleria fotografgica di Luigi Frigo