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Il Pordenone come il Barcellona, grazie a Thebestequity

La società sportiva ha sposato l'idea degli imprenditori legnanesi, i primi a lanciare un progetto di equity crowdfunding nel mondo del calcio

Il Pordenone calcio come il Barcellona. Ma dai…. eppure, nel progetto Pordenone 2000, il primo  di equity crowdfunding legato a una società sportiva mai fatto in Italia, è anche questo.

Come ricorderanno i nostri lettori, Thebestequity, la nuova casa dell’equity crowdfunding con sede a Legnano e promossa da tre imprenditori locali, Alessandro Giglio, Gabriele Vedani e Marco Tajana, vanta tra i progetti di maggior spessore quello relativo al Pordenone Calcio.  Una assoluta novità in campo finanziario-sportivo. 

Oggi, l’avvocato Nadir Plasenzotti, che ha promosso l'iniziativa insieme al commercialista Alberto Rigotto, subito sostenuto dal presidente neroverde Mauro Lovisa, mostra soltanto soddisfazione e ottimismo.

«Quando abbiamo pensato al progetto- ha spiegato l'avv. Plasenzotti in un intervista che si può leggere intergralmente cliccando qui mi stavo interessando al mondo degli strumenti finanziari per le piccole e medie imprese, e inizialmente mi ero orientato sullo strumento dei minibond, sul modello di quanto fatto dal Frosinone. Facendo ricerche in questo senso, mi sono imbattuto nell’equity crowdfunding: un modello che sembrava tagliato alla perfezione per portare qui il modello Barcellona».

«Abbiamo capito che quella era la strada – spiega ancora l'avv.Plasenzotti- , da quel momento è iniziato il lavoro vero e proprio. Perché abbiamo dovuto capire a quale compagni di viaggio affidarci per arrivare dove volevamo arrivare. Inizialmente, sarò sincero, avremmo preferito restare sul territorio e affidarci a realtà locali: ma non abbiamo ricevuto le risposte che volevamo».

La soluzionè arrivata da Legnano, con The Best Equity, perchè, illustra anora il legale: «Io credo che, a maggior ragione in questa epoca, a fare la differenza siano le persone: i rapporti umani, le prime impressioni, la fiducia che si percepisce a pelle, le sensazioni. Ecco, perché. Altrove ho trovato freddezza, rapporti tenuti via mail, telefonate informali, distacco. Con The Best Equity, l’esatto opposto. Ho trovato persone entusiaste, che hanno sposato e fatto proprio un progetto che era nostro e che è diventato anche loro. Ho trovato chi non si è limitato a un paio di telefonate ma ha voluto prendere la macchina e farsi mille chilometri (cinquecento ad andare e cinquecento a tornare) per venire a Udine e conoscerci di persona. Ho trovato chi ha raccontato delle propria realtà con un entusiasmo talmente sincero e genuino che mi ha contagiato. Ho trovato chi, come noi, ha creduto e crede nella forza della comunicazione. Ho trovato chi non ha considerato chiuso l’accordo finché non si è brindato tutti insieme con un giro di Spritz».

"Non mi nascondo: la strada che abbiamo davanti è tutta in salita. Ma è lì, in salita, che si fa la differenza e si dà spettacolo: il Giro d’Italia si infiamma sulle salite, non nelle tappe in pianura. Le imprese memorabili si fanno sulle montagne. Quindi, nessuna paura", conclude l'avv. Plasenzotti, con un particolare invito: "Bisognerebbe credere in questo progetto e metterci dei soldi, perché chi sposa questo progetto entra a fare parte di una famiglia, di una sfida, di una storia. Perché se alla fine di questo campionato, come tutti ci auguriamo, il Pordenone andrà in serie B, chi ha partecipato alla campagna avrà tutto il diritto di sentirsi protagonista: esattamente come il giocatore che ha segnato il gol decisivo, o come l’allenatore che ha azzeccato il cambio".

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 09 Gennaio 2019
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