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“Quelli del si”, anche Confartigianato Alto Milanese in prima linea per la crescita

L’Auditorium delMilano Convention Centre è stato riempito da imprenditori di tutta Italia per la manifestazione di Confartigianato  

Il Presidente nazionale Merletti aveva chiesto uno sforzo e gli artigiani di Confartigianato hanno risposto! L’Auditorium del MiCo (Milano Convention Centre) è stato riempito da imprenditori di tutta Italia che con le loro bandiere blu e bianche hanno sostenuto le richieste che provenivano dal palco, per dire un determinato “Sì alla crescita”

Presenti in sala anche i rappresentanti di Confartigianato Imprese Alto Milanese; a guidare la comitiva il Presidente Gianfranco Sanavia, che ha commentato: “A 10 giorni dal Natale è una risposta andata al di là delle attese; segnale chiaro ed evidente che siamo arrivati ad un punto di non ritorno, in cui è necessario che la politica si prenda a cuore le necessità delle imprese che, pur piccole che siano, sono il motore che garantisce un futuro al paese e alle famiglie. Gli investimenti sulle grandi opere infrastrutturali sono un segnale atteso da anni che aiuterebbe l’Italia ad assumere una fisionomia più “europea”; oltretutto i dati ci dicono che negli ultimi anni in Lombardia è crollata la spesa per beni e opere immobiliari – che include anche le operazioni di costruzione e manutenzione di ponti, strade, aeroporti e opere di bonifica – raggiungendo il minimo storico dell’ultimo decennio, pari a 2.063 milioni di euro, con un calo del – 13,8% solo nell’ultimo anno, ancora più accentuato del calo nazionale (-9,2%), e del – 42,8% rispetto al 2009. Il senso della manifestazione di oggi – continua Sanavia – è dire il nostro “sì” alla crescita, alla creazione di sviluppo e lavoro, e chiedere al Governo di fare altrettanto, nel creare le condizioni per la crescita del Paese»

Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario dell’Alto Milanese, Giacomo Rossini: «Le imprese, come ribadito anche oggi dal Presidente Merletti, non chiedono sussidi o agevolazioni, ma chiedono semplicemente di poter essere lasciate libere di lavorare, senza che la politica, tramite quella macchina infernale che è la burocrazia, intoppi, rallenti e appesantisca di costi inutili i processi produttivi. Ben vengano, quindi, le recenti aperture dei due vice-premier verso le imprese, fermo restando che alle parole dovranno seguire i fatti». 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Dicembre 2018
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