Torna d'attualità la vicenda della dr.ssa Chiara Castelli, responsabile area amministrazione, finanza e controllo di Amga e rappresentante pro tempore dei comuni soci di minoranza nel CdA, che si è dimessa martedì 23 ottobre.
Dopo la sua decisione di lasciare la carica e il dispiacere, unito a preoccupazione, manifestato dai Comuni soci di minoranza del Gruppo, oggi la replica del CdA di Amga, che pubblichiamo qui sotto integralmente

---

AMGA – mai nemmeno interpellata sulla vicenda in oggetto – prende atto con stupore e rammarico di alcune dichiarazioni apparse su organi di stampa e social network nei giorni scorsi, che appaiono essere più strumentali ad una sterile volontà polemica che figlie di un prudente giudizio maturato nell’ascolto di tutte le parti coinvolte.

Peraltro considerato che l’Azienda, nelle persone dei professionisti che compongono l’attuale CdA, si sta impegnando – nei confronti e per rispetto della generalità dei soci – affinché tutti adempiano correttamente al proprio lavoro secondo le regole previste dallo Statuto e dai regolamenti interni, si confida che per il futuro ci si astenga da commenti che ad un occhio esterno sembrano volti solo alla mera difesa della posizione politica di appartenenza a discapito e disinteressandosi delle reali esigenze dell’Azienda, e quindi della collettività.

AMGA si vede dunque costretta a doverose precisazioni e puntualizzazioni, onde ristabilire la verità e stroncare ogni tentativo di strumentalizzazione, a tutela della sua immagine e del suo ruolo di soggetto responsabile della regolare fornitura di servizi ai cittadini sul territorio.

È noto a tutti i soci che il precedente Consiglio di Amministrazione, nel gennaio di quest’anno, ha rassegnato in blocco le dimissioni senza chiudere né approvare alcuno dei bilanci relativi all’esercizio 2017, ovvero né quello di AMGA, né quelli delle società controllate (Aemme Linea Ambiente, Aemme Linea Distribuzione, Amga Sport), né il bilancio consolidato di gruppo.

L’attuale Consiglio di Amministrazione, insediatosi a febbraio 2018, si è trovato quindi a dover rimediare in tempi strettissimi (entro giugno 2018), con una composizione ab initio “vacillante” per la presenza di un componente – nominato da quegli stessi soci di minoranza che oggi esprimono “preoccupazione e dispiacere” – il cui stato di dipendente ha indotto il Collegio Sindacale a sollevare seri dubbi sulla sostanziale incompatibilità del relativo ruolo con l’incarico di Consigliere.

Immediatamente quindi era stato auspicato che si giungesse ad una rapida individuazione della persona destinata ad essere nominata – in via definitiva – nel Consiglio di Amministrazione, che non avesse ruoli di gestione dell’Amministrazione, Finanza e Controllo del Gruppo.

AMGA, in definitiva, stigmatizza atteggiamenti poco collaborativi e pretestuosi, che non appaiono partecipi del superiore interesse al corretto funzionamento della Società e auspica che si possa ora, con la massima tempestività, addivenire alla nomina del nuovo membro del CdA per consentire all’Azienda di avere un’organizzazione concretamente operativa, in grado di provvedere al raggiungimento degli scopi connaturati alla sua costituzione.

Infine, il CdA di AMGA ribadisce il proposito di continuare a sovraintendere all’organizzazione e alla gestione dell’Azienda, al fine di operare per il raggiungimento dei risultati programmatici, così come di valorizzare le professionalità presenti in organico, facendo osservare – con il massimo rigore – le regole di correttezza e buona fede che devono sottendere l’esecuzione dei rapporti di lavoro.

CDA AMGA