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“Indaghiamo su tutte le RSA locali, non solo sul S.Erasmo!”

I vertici della Fondazione S.Erasmo si fanno e fanno una domanda: "Siamo davvero sicuri che il virus abbia colpito solo la nostra RSA?"  200MILA MASCHERINE IN ARRIVO ALLA FONDAZIONE OSPEDALI MASCHERINE MONOUSO IN DISTRIBUZIONE NELLE FARMACIE

[pubblicita]Di seguito un comunicato della Fondazione Sant'Erasmo di Legnano, con una denuncia che non può passare inosservata: "Il “nostro” infermiere deceduto giorni fa di Covid-19 lavorava da noi solo part time, il resto del tempo prestava servizio in altre RSA, una anche di Legnano. Eppure, nessuna altra RSA ha informato della sua scomparsa, solo il Sant’Erasmo. Siamo allora così sicuri che il Sant’Erasmo sia l’unico luogo per cui occorra un approfondimento di conoscenze?"


Dal primissimo manifestarsi dell’emergenza sanitaria, la Fondazione ha deciso di condividere con i propri ospiti, i loro familiari, il personale e la cittadinanza tutta, le azioni e le informazioni relative alla diffusione del Covid-19 nella propria RSA.

In quest’ottica di trasparenza assoluta, dopo il report settimanale di ieri sui numeri del contagio, oggi vogliamo rendere noto l’impegno costante, assiduo e spesso sottotraccia, portato avanti in questo mese e mezzo dalla Fondazione per poter contenere la diffusione del Covid-19 nel modo più efficace possibile.

Da subito, adottata ogni disposizione e direttiva ufficiale per il contenimento del virus, abbiamo richiesto a gran voce che ci venisse concesso di monitorare con tampone i contatti stretti della prima operatrice contagiata e che ci venisse concesso di sottoporre a tampone tutti gli ospiti e gli operatori della RSA per tracciare la diffusione del contagio; ci è stato negato tutto.

Non appena la Lombardia si è aperta al monitoraggio clinico (con tampone) per il personale sanitario ospedaliero sintomatico, ci siamo battuti affinché lo stesso diritto venisse riconosciuto anche agli operatori delle strutture socio-sanitarie come la nostra; abbiamo vinto e segnato un passo avanti verso il contenimento del virus.

Mai però abbiamo perso di vista la tutela dei nostri ospiti, fragili e anziani. Al delinearsi della nuova strategia regionale di monitoraggio e prevenzione sul territorio tramite i Medici di Medicina Generale, abbiamo reclamato il diritto di effettuare tamponi sui nostri ospiti per mezzo dei nostri Medici di RSA.

La delibera regionale del 30 marzo scorso ha accolto questo principio ed ora attendiamo un riscontro fattivo di ATS a brevissimo; nel frattempo, continuiamo ad adottare rigorosamente ogni direttiva impartitaci per la tutela dei nostri ospiti e del nostro personale.

Certamente, la situazione della RSA è critica, e non solo per l’affannoso rincorrere le strategie migliori e più attuali per combattere la diffusione del virus, ma anche per la carenza del personale, cui stiamo faticosamente sopperendo grazie all'impegno encomiabile dei lavoratori che si prestano a doppi turni e straordinari – grazie di cuore! – ed attraverso il (difficile) reperimento di nuovi operatori.

La criticità non ci ha impedito, né ci impedisce di compiere il nostro dovere

Con stupore allora abbiamo appreso che ieri uno dei candidati sindaco di Legnano ha proposto di attivare la Magistratura perché si accertino le “responsabilità” sulle morti al Sant’Erasmo. Se la proposta dovesse essere accolta, nulla avremmo da nascondere: siamo fra le pochissime RSA che hanno sempre informato pubblicamente con puntualità sulla situazione causata dal Covid-19.

Le identiche informazioni che abbiamo offerto e offriamo periodicamente a tutti, daremmo anche alla Procura o a qualsiasi altra Autorità. Ma in ogni caso, ci chiediamo: per quale ragione indagare solo sul Sant’Erasmo? Siamo davvero sicuri che il virus abbia colpito solo la nostra RSA?

Un esempio concreto e lampante: il “nostro” infermiere deceduto pochi giorni fa di Covid-19 lavorava da noi solo part time, il resto del tempo prestava servizio in altre RSA, una anche di Legnano. Eppure, nessuna altra RSA ha informato della sua scomparsa, solo il Sant’Erasmo. Siamo allora così sicuri che il Sant’Erasmo sia l’unico luogo per cui occorra un approfondimento di conoscenze?

Oltretutto, sono così certi ed attendibili i dati snocciolati con tanta sicumera circa la RSA milanese sottoposta ad indagine proprio perché accusata di aver occultato dati e situazioni durante l’emergenza Covid-19?

Tante, troppe sono le falle della “proposta” avanzata dal candidato sindaco. Possiamo solo augurarci che si tratti della boutade di un candidato poco informato e non sia invece un’uscita dettata da tornaconto elettorale: sarebbe davvero troppo bieco, di fronte alle morti e alle sofferenze della nostra Fondazione!

Ad ogni buon conto, vogliamo rassicurare tutti – ospiti, familiari degli ospiti, operatori, cittadinanza intera: nonostante le difficoltà, i problemi, gli ostacoli, i tentativi di sfregio, noi continuiamo il nostro lavoro e non ci fermeremo finché non avremo ottenuto servizi e tutela massima possibile per i nostri ospiti e per il nostro personale.

Vi chiediamo di continuare a sostenerci con l’affetto e la dedizione finora dimostrata, per noi siete una preziosa fonte di energia positiva!

LA FONDAZIONE SANT’ERASMO

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 09 Aprile 2020
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