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Palestra mai aperta sul Sabotino, il responsabile: “Mai voluto truffare nessuno”

Al centro delle polemiche da settimane, il responsabile della palestra che avrebbe dovuto aprire in viale Sabotino ha voluto chiarire la sua posizione

In copertina, un'immagine della protesta di fronte al capannone di viale Sabotino


Era conosciuto in città come uno degli istruttori che aveva soccorso un 65enne dopo un malore in un centro fitness di Legnano, ora per tutti è diventato il "truffatore" della Victory Sport. E lui non ci sta.

Dopo settimane di polemiche intorno alla palestra mai aperta sul Sabotino, il responsabile della Victory Sport ha deciso di dire la sua. «La questione è stata ingigantita più di quanto avrebbe dovuto e la mia immagine è stata infangata da un allarmismo ingiustificato. Mi hanno condannato ancora prima di discutere la situazione con me».

[pubblicita]Lui, l'uomo che in queste settimane è stato al centro delle proteste, giura di aver avuto «un progetto in cantiere e tutte le intenzioni di portarlo avanti seriamenteMi ero già occupato di una palestra a Legnano – ci spiega – e ora, grazie all'opportunità offerta da quel capannone di 1000 mq, volevo dare vita ad una realtà con un'area dedicata ai bambini, tra sale corsi, una sala attrezzi e una zona dedicata alla fisioterapia, con pacchetti a disposizione degli utenti in base ai servizi di cui avrebbero voluto usufruire. I lavori sono iniziati a metà settembre, e li ho seguiti giorno per giorno. Purtroppo aspettavo un finanziamento per riuscire a terminare l'intervento ma non è arrivato».

Quando la situazione si è complicata, però, «non c'è mai stata l'intenzione di sparire. A inizio gennaio ho avuto dei problemi di salute e quando mi sono ripreso era comparso su Facebook il gruppo "I truffati della Victory Sport". Un gruppo di clienti era molto alterato, si sentivano presi in giro, e posso capirli ma definirmi un truffatore è stato eccessivo: i soldi che mi hanno dato sono stati usati per la palestra, non mi sono messo in tasca nemmeno un euro». 

Quando la protesta è esplosa, il responsabile si era già mosso: «Avevo già contattato una decina di clienti per risarcirli e avrei gradualmente provveduto a risarcire tutti, come farò settimana prossima. Ma tra le strade aperte c'era anche l'ipotesi della cessione ad un nuovo gestore, che avrebbe preso in carico anche il pacchetto clienti. Adesso, però, la mia reputazione è segnata. Ringrazio comunque chi ha creduto in me e mi ha difeso anche davanti alle proteste».

Si passerà comunque da palestra a palestra: per il capannone di viale Sabotino, infatti, ora la strada sembra essere quella di un centro fitness di una catena low cost.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Febbraio 2020
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