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Niko Pandetta: “Ho chiuso con la malavita”, e i fan lo attendono Canegrate

"Cacciato" da Bollate per la sua canzone dedicata allo zio in carcere con il 41 bis, l'artista questa sera sarà su un palco di un locale di Canegrate del quale però preferisce non fare il nome.

Annullato il concerto di questa sera, 7 febbraio, a Bollate, Niko Pandetta, il cantante neomelodico che sta facendo scalpore per le sue canzoni sulla malavita, ha dato appuntamento ai suoi fan a Canegrate, in un locale del quale però preferisce non fare il nome. 

L'annuncio è stato dato questa mattina a Busto Arsizio, nell'atelier de "La mia voce ovunque", cooperativa che si occupa di disagio giovanile e reinserimento di ex-detenuti, sede scelta dall'artista per denunciare il boicottaggio che l'amministrazione comunale di Bollate avrebbe messo in atto nei confronti del locale che doveva ospitare il suo concerto previsto per questa sera (venerdì). La moral suasion da parte dell'amministrazione e di alcune associazioni del territorio ha funzionato e il gestore del locale ha deciso di fare retromarcia.

Pandetta ha al suo attivo milioni di visualizzazioni su Youtube con canzoni d'amore come "Mamacita", "Natavota", "Vasame" ma anche con "Dedicata a te", canzone dedicata alla zio Salvatore Cappello che da più di 20 anni è in carcere col regime del 41 bis, riservato a terroristi e, appunto, mafiosi. 

Pandetta non si è dato per vinto e ha annunciato che questa sera sarà comunque su un palco (non si sa se canterà oppure farà solo una fugace apparizione per i fan delusi, ndr) di un locale di Canegrate del quale preferisce non fare il nome «tanto sarà già sold out». Il cantante siciliano ha voluto sottolineare di «aver trovato nella musica la sua nuova vita e di aver deciso di chiudere con la malavita per amore di mia figlia». Alle domande dei giornalisti sul suo presunto "appoggio" alla mentalità mafiosa ha risposto spiegando che «la mafia non esiste più perchè è stata sconfitta dallo Stato, oggi è un'altra cosa e quello che so di questa cosa come voi la chiamate, l'ho letto su google». Pandetta, spalleggiato dal manager e dalla stessa Monica Guanzini, ha spiegato che «non è giusto continuare a ghettizzarmi per il mio passato criminale. Ho chiuso con quella vita e ho scelto la via della musica neomelodica per riscattarmi e fare qualcosa di buono anche per gli altri. Ad esempio questa sera avremmo raccolto dei soldi per il mio fan Fausto Azzaro che vive a Vigevano e ha bisogno di una sedia a rotelle per giocare a hockey». Il cantante fa anche un parallelismo con la trap e il rap: «Se la mia musica inneggia alla malavita allora cosa bisognerebbe fare con i trapper e i rapper che parlano di violenza e uso di droga. Quelli vanno bene anche a Sanremo». Al termine dell'intervista ha anche precisato che la canzone incriminata lui non la esegue più nei suoi show: «L'ho tolta dalla scaletta. L'ultima volta l'ho eseguita a dicembre e da allora mai più. Le mie canzoni parlano d'amore e di storie di vita di tutti i giorni. Questa è la mia musica e questa è la musica neomelodica».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Febbraio 2020
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