Seconda assoluzione in due anni per un 38enne di Saronno dall'accusa di maltrattamenti in famiglia. Come due anni fa aveva fatto il Tribunale di Busto Arsizio, oggi, martedì 28 gennaio, anche il Tribunale di Milano ha assolto l'uomo: il fatto non sussiste, hanno stabilito i giudici meneghini, per i quali in buona sostanza i maltrattamenti nei confronti della ex compagna non ci sono stati, così come l'interruzione di gravidanza della quale il 38enne è stato chiamato a rispondere sulla base della testimonianza della presunta vittima.

A gennaio 2018 l'uomo era stato assolto dal Tribunale di Busto Arsizio dalle accuse di maltrattamenti avanzate dalla precedente compagna, che lamentava di essere stata picchiata e addirittura ferita con un coltello. Solo che davanti al giudice era poi emersa una storia di liti continue, dove era la donna ad aggredire fisicamente il compagno e non il contrario. Con il risultato che era arrivata l'assoluzione quattro anni dopo la denuncia.

[pubblicita]Oggi l'uomo è tornato nelle aule giudiziarie, stavolta a Milano, ancora una volta accusato dalla ex compagna: le denunce della donna, per fatti avvenuti a Garbagnate Milanese, parlano di violenza, vita insostenibile per i continui tradimenti del 38enne e di uno stress psicologico ed emotivo talmente forte da aver provocato un'interruzione di gravidanza. Il risultato, però, è stato lo stesso di due anni fa: senza che ci sia stato nemmeno bisogno di sentire i testimoni, il collegio giudicante ha optato per l'assoluzione. Stavolta per l'uomo erano scattati anche i domiciliari, dopo che aveva violato il divieto di avvicinamento alla vittima anche se, come si è poi scoperto, lo aveva fatto per vedere il figlio. Nei tre mesi trascorsi agli arresti l'uomo aveva anche tentato il suicidio.

«La sua unica vera colpa – ha spiegato Domenico Costantino, legale dell'uomo, a VareseNews – è lo stile di vita che ama fare: amante della vita notturna, qualche sbronza di troppo e una spiccata attitudine al tradimento. Mai ha toccato una donna per picchiarla, anzi la vittima dei maltrattamenti in casa era lui, sia nella prima convivenza che nella seconda».