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Pregnana, rinvio a giudizio per i gestori della “Cava di Bellasio”

I carabinieri della Forestale contestano il il "deturpamento di bellezze naturali" e il " falso ideologico" - Ma lo studio legale degli "Eredi Bellasio" nega il rinvio a giudizio

AGGIORNAMENTO DEL 3 FEBBRAIO 2020 – Nonostante quanto affermato in un comunicato stampa dalla Stazione CC Forestale di Garbagnate Milanese, non ci sarebbe alcun rinvio a giudizio per gli amministratori della Cava “Eredi Bellasio” di Pregnana Milanese. Lo afferma lo studio legale che segue il caso per la societa Eredi di Bellasio Eugenio S.n.c. di Bellasio Enrico e C,. giudicando "falsa e diffamatoria la notizia pubblicata, non essendo ad oggi stata formulata alcuna imputazione bensi la mera comunicazione di chiusura indagini ex art. 415 bis c.p.p.".


Rinviati a giudizio gli amministratori della Cava “Eredi Bellasio” di Pregnana Milanese. A deciderlo la Procura di Milano che ha deciso il rinvio per diverse ipotesi di reato in materia edilizia/ambientale riferiti ad opere realizzate all’interno della cava in assenza di titolo abilitativo e di autorizzazione paesaggistica. 

[pubblicita] L’area di cava infatti ricade all’interno del Parco Agricolo Sud Milano ed è soggetta a particolari vincoli da parte della Soprintendenza. A seguito di apposita delega della Procura di Milano i militari della Stazione CC Forestale di Garbagnate Milanese hanno effettuato puntuali accertamenti all’interno del sito che ricade sul confine tra i Comuni di Vanzago e Pregnana Milanese ed hanno accertato la sussistenza di diverse difformità rispetto a quanto previsto negli atti autorizzativi. In particolare i voluminosi cumuli di ingenti quantitativi di materiale inerte depositati in aree a ciò non destinate ed anzi soggette a tutela paesaggistica, hanno portato anche alla contestazione della fattispecie di «deturpamento di bellezze naturali di luoghi soggetti a protezione dell’autorità».

Contestata infine anche l’ipotesi di “falso ideologico” in quanto dai riscontri dei Carabinieri Forestali è emerso che in alcuni dei documenti trasmessi dalla Eredi Bellasio ai competenti uffici di Città Metropolitana di Milano riferiti alla Valutazione di Impatto Ambientale venivano riportate delle descrizioni del sito di cava difformi dalla realtà. 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Gennaio 2020
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