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Busto Garolfo, dopo un anno di stop torna il falò di Sant’Antonio

Appuntamento all'oratorio di Olcella - Lo scorso anno la Polizia Locale aveva bloccato i falò a causa della presenza nei cumuli di materiali non autorizzati

Dopo un anno di stop, torna a Busto Garolfo il falò di Sant'Antonio. Venerdì 17 gennaio, infatti, ci penserà l'oratorio di Olcella a colorare la serata dei bustesi nel giorno di Sant'Antonio Abate, grazie all'autorizzazione in deroga concessa da un'ordinanza del sindaco Susanna Biondi.

Le fiamme si alzeranno al cielo anche dal presidio antidiscarica, dove il ritrove è previsto per le 19, ma non si tratterà di un vero e proprio falò, bensì di «un momento di incontro con l'accensione di qualche braciere con legna vergine, in linea con l'attenzione all'ambiente che ha sempre dimostrato il comitato», come spiega il sindaco Susanna Biondi. I roghi torneranno così a riscaldare la serata di festa dopo che lo scorso anno la Polizia Locale aveva dovuto bloccare l'accensione dei falò in seguito all'accertamento della presenza nei cumuli di materiali diversi da quelli autorizzati. La catasta allestita al presidio antidiscarica, peraltro, era comunque andata in fiamme nei giorni successivi richiedendo l'intervento dei Vigili del Fuoco.

[pubblicita]I comuli, in base a quanto stabilito dall'ordinanza della prima cittadina (che contempla le sole manifestazioni pubbliche organizzate da enti o associazioni comunali), dovranno essere formati solamente da ramaglie e legno vergine, per un volume totale che non superi gli otto metri cubi. Per il "via libera" ai fuochi, dovrà essere prevista la presenza di un'apposita squadra addetta al servizio di vigilanza e pronto intervento antincendio, dovranno essere garantite adeguate misure di sicurezza per evitare la caduta di scorie incandescenti su case ed edifici e gli spettatori dovranno essere tenuti a distanza di sicurezza. I falò, che non potranno essere più di uno per luogo, dovranno essere accesi a debita distanza da strade e lontano da siepi, alberi, fienili, abitazioni, garage, tende, gazebo, ombrelloni e ogni altra struttura o materiale potenzialmente infiammabile. Vietato, inoltre, l'uso di benzina, gas olii e altri combustili, carta, giornali, riviste, materiale sintetico di imballaggi, cartoni, contenitori per bevande a lunga conservazione, bancali, scarti di legno da cantiere, legno usato ricavato da demolizioni, risanamenti e rinnovamenti di edifici, pneumatici e materiale plastico. Occhio anche al meteo, con il vento forte che potrebbe dettare un nuovo stop ai falò all'ombra di Palazzo Molteni. Ed ovviamente a fine manifestazione dovrà essere ripristinato lo stato del terreno.

«Abbiamo voluto trovare un compromesso per tenere viva una tradizione che ancora oggi è molto sentita – sottolinea Biondi – e allo stesso tempo non trascurare le nuove esigenze: con le attuali condizioni atmosferiche e i livelli di PM10 alle stelle, abbiamo ritenuto opportuno concedere le autorizzazioni in deroga ma all'interno di limiti molto stringenti».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Gennaio 2020
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