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Fondazione Cultura, Lazzarini: «Era tutto pronto, poi gli arresti»

L'ex assessore Chiara Lazzarini sentita dal pm Nadia Calcaterra nel processo "Piazza Pulita" ha ripercorso le tappe del nuovo ente 

Avrebbe potuto vedere la luce nel giugno 2019 la Fondazione Arte Cultura del Comune di Legnano, ma gli arresti degli ex amministratori legnanesi hanno bloccato tutto. L'ex assessore Chiara Lazzarini sentita, venerdì 10 gennaio, dal pm Nadia Calcaterra nel processo "Piazza Pulita" ha ripercorso le tappe della nascita del nuovo ente che, a sua detta, era il sogno di tutta la giunta e sarebbe dovuto andare avanti oltre il mandato Fratus.

[pubblicita] A lei era stato affidato il compito di individuare la forma giuridica più idonea e di occuparsi dello statuto. La stessa fondazione si sarebbe dovuta occupare anche delle mostre (degli artisti Isgrò, Palladino e Pomodoro) per le quali il Comune, nel frattempo, aveva dato l'incarico – a pagamento – al critico d'arte Flavio Arensi, indagato per turbativa d'asta. Figura di cui i tre imputati avevano parlato fin dall'inizio del mandato Fratus (anche tramite conversazioni WhatsApp) e per la quale c'era la volontà di effettuare un affidamento diretto ma fu poi necessario passare attraverso un bando, poi vinto dallo stesso Arensi e contestato dalla procura perchè cucito "su misura". 

«Io non mi sono mai occupata del bando di selezione – ha spiegato Lazzarini, interrogata appunto sul capo d'imputazione relativo alla turbativa di gara sull'incarico del critico d'arte –  non ero a conoscenza delle decisioni e delle delibere di giunta in quanto non era una compito di mia competenza. Durante il mio incarico, sia  come coordinatore cittadino di  Forza Italia, sia poi come assessore, avevo preso unicamente l'impegno di realizzate la Fondazione Arte e Cultura: avevo individuato come forma giuridica più idonea ossia una Fondazione in Associazione. Mi sono occupata dello statuto presentato poi ai partner privati coinvolti, tra questi la Fondazione Ferrè». Perchè la Fondazione diventasse realtà mancava solo un ultimo passaggio in Consiglio Comunale con l'approvazione del bilancio ma «gli arresti hanno bloccato tutto».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Gennaio 2020
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