Seicento sindaci da tutta Italia uniti contro l'odio. Con le fasce tricolore al petto (e nessun simbolo di partito) hanno marciato accanto alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e nell'ultimo periodo nel mirino degli antisemiti tanto da rendere necessaria la scorta. I primi cittadini sono diventati la "scorta civile" della senatrice. Una scorta contro gli odiatori seriali. E a Milano ieri, martedì 11, c'erano anche sindaci ed esponenti politici del Legnanese e del Rhodense, sia del centrosinistra che del centrodestra.

[pubblicita] Tra i primi cittadini che hanno risposto all'appello lanciato dal Comune di Milano, Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Autonomie Locali Italiane (ALI) e Unione Province Italiane (UPI), c'erano anche il sindaco di Rho Pietro Romano, il sindaco di Nerviano Massimo Cozzi, il sindaco di Bollate Francesco Vassallo, il sindaco di Pero Maria Rosa Belotti, il sindaco di Lainate Andrea Tagliaferro, il sindaco di Arese Michela Palestra, il sindaco di Baranzate Luca Elia, il sindaco di Canegrate Roberto Colombo insieme alle consigliere di maggioranza Sara Lurago e Cesarina Restelli, il sindaco di Rescaldina Gilles Ielo, la vicesindaco di San Giorgio su Legnano Linda Morelli, l'assessore di Busto Garolfo Giovanni Rigiroli e la capogruppo di maggioranza Valentina Tunice e, da Dairago, il sindaco Paola Rolfi insieme all'assessore Monica Berna Nasca.

«Siamo qui per parlare di amore e non di odio – così la senatrice Segre dal palco in piazza Scala -. Lasciamo l'odio agli anonimi della tastiera. Basta odio, stasera non c'è indifferenza, ma c'è un'atmosfera di festa».

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Foto di copertina: pagina Facebook PD RHO