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Ferisce un uomo davanti alla stazione di Gallarate, il tatoo sul volto lo incastra

I militari hanno indentificato e arrestato l'aggressore, un 39enne marocchino, dai tre puntini tatuati sul volto. 

Arrestato il 39enne marocchino che aveva ferito con un coccio di bottiglia un suo connazionale: ad incastrarlo un tatuaggio sul volto. La brutale aggressione, accaduta lo scorso luglio nel piazzale della stazione di Gallarate, venne rilevata dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gallarate. I militari dopo un attenta indagine sono riusciti a fermare l'aggressore questa mattina, sabato 9 novembe, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

[pubblicita]      Le indagini dei militari hanno permesso di ricostruire l’esatta dinamica dell’evento e di identificare con certezza l’autore del reato. Nel corso delle attività investigative – in cui i carabinieri hanno ascoltato tutti i testimoni oculari e hanno analizzato numerose telecamere di video-sorveglianza della zona – è inoltre emerso che l'arrestato si era reso responsabile di svariati piccoli furti ai danni di diversi supermercati di Gallarate, Castellanza, Somma Lombardo e Samarate e di un furto di un telefono cellulare e di un portafoglio ai danni di un altro cittadino marocchino, (avvenuto all’interno del bar di fronte alla stazione ferroviaria).

Anche in relazione a quest’ultimo episodio era scaturita una lite tra i due connazionali, conclusasi con un’ulteriore aggressione da parte del 39enne che, sempre con un coccio di bottiglia, aveva provocato alla vittima – che voleva restituiti gli effetti personali illecitamente sottratti – una ferita da taglio sulla schiena giudicata guaribile con 22 giorni di prognosi.

A tradire l’extra-comunitario, già noto ai militari – che in precedenti plurime occasioni lo avevano denunciato per simili reati – sono stati i tre puntini neri che aveva tatuati all’altezza degli zigomi, elemento che ha contribuito alla sua identificazione certa. L’indagato è ora trattenuto nel carcere di Busto Arsizio a disposizione della locale Procura della Repubblica.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 09 Novembre 2019
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