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Antares: «L’allunaggio, evento storico non una fake news»

 Maurizio Franchini dell'Antares di Legnano ricorda il 20 luglio del 1969 e afferma «Questi viaggi nello spazio importanti motori del progresso, riflettiamoci». 

Nel video gli ultimi concitati attimi prima dell’allunaggio, che si concludono con la memorabile frase: “Houston, Tranquillity Base here. The Eagle has landed”.


«Le immagini sgranate della TV in bianco e nero e poi la frase di Neil Armstrong: Un piccolo passo per un uomo, un balzo da giganti per l’Umanità». È il ricordo di Maurizio Franchini dell'Antares Legnano, in occasione dei 50 anni dallo sbarco sulla luna.

«Immagini che hanno catturato l'attenzione del mondo per diversi giorni – afferma Franchini – Sono rimaste in mente a migliaia di persone che nelle proprie case hanno assisitito all'allunaggio». 

[pubblicita]   L'evento che rivoluzionò il XX Secolo accadde esattamente il 20 luglio 1969 alle 15:17, ora di Houston (in Italia erano le 22:17) quando il modulo lunare Eagle si posò sul suolo del satellite naturale del Pianeta Terra. «Quel viaggio – afferma Franchini – è stato "un grande passo per l'umanità" ma da allora ce ne sono stati altri magari meno appariscenti e pubblicizzati». 

Come, tuttavia, sottolinea lo stesso Maurizio Franchini oggi l’impresa sembra «quasi scontata se non addirittura bollata come fake news e snobbata. Eppure è stato un evento storico». 

Le tecnologie utilizzate allora hanno migliorato la qualità della vita quotidiana. Come precisa l'astronomo legnanese, non tutti sanno, ad esempio, che «le celle a combustibile sono state ideate e realizzate proprio col progetto Apollo, così come  il trapano senza fili, realizzato dalla Black&Decker per dare ad Armstrong e Aldrin la possibilità di staccare campioni di roccia dal suolo lunare, ritrovato che oggi ci aiuta in tanti lavori. E ancora, i pacemaker che sono stati sviluppati da dispositivi studiati dalla NASA per monitorare i parametri vitali degli astronauti. Anche i microchip, usati in ogni apparato elettronico, derivano dai primi circuiti integrati sviluppati per i computer di bordo che, per necessità, dovevano essere piccoli e leggeri».

Per Franchini ben vengano questi viaggi nello spazio, ma solo se rappresentano un bene per l'umanità. Il prossimo grande sogno è quello di arrivare su Marte, «l'impresa è ben più complicata, ma non impossibile. La voglia di esplorare e aumentare le conoscenze dell'universo in cui viviamo è un importante motore del progresso, ma a nulla servirebbe se non ne facciamo buon uso e direi che è ora di pensarci molto seriamente».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Luglio 2019
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