Fondazione Sant'Erasmo ancora tra (nuovi) obiettivi e (vecchie) polemiche: se i giorni scorsi hanno visto andare in porto diverse novità per la RSA di corso Sempione, infatti, a tenere banco sono, ancora e soprattutto, le polemiche tra il vecchio e il nuovo consiglio di amministrazione.

«Un'azienda sana, forte e vitale»: così il presidente del CdA Domenico Godano, che solo poche settimane fa aveva dipinto una situazione non certo rosea per la struttura, descrive la fondazione. Lo fa mettendo sul piatto l'avvenuta internalizzazione del personale assistenziale precedentemente alle dipendenze della Cooperativa Il Portivo (che ha portato 35 nuovi dipendenti ad aggiungersi agli 82 già in organico alla Sant'Erasmo), l'avvio dell'introduzione del fascicolo sanitario informatizzato (che consentirà con un click di prendere visione di tutte le informazioni relative agli ospiti) e il "nascituro" progetto "Sportello Amico". Con un complessivo «perfezionamento dello standard qualititativo», dato ad esempio dal prevedibile e prossimo «incremento del minutaggio (ovvero dei minuti di presenza media accanto all'ospite di medici, infermieri, educatori, fisioterapisti e personale socio-assistenziale, ndr), che comunque già ad oggi è superiore di oltre il 30% al limite fissato dalla normativa regionale».

[pubblicita]        Ma soprattutto Godano lo fa evidenziando la risoluzione di «criticità e problemi finanziari ereditati dalla precedente gestione»: proprio quelli che solo qualche settimana fa avevano fatto gridare il presidente allo scandalo. E che oggi non possono non far sembrare queste poche settimane un lasso di tempo troppo breve per essere stato la panacea di tutti i mali. Tant'è che molte di queste situazioni «erano già quasi risolte quando se n'è parlato nelle settimane scorse», ha confermato Godano, che ha ricondotto il buon esito a qualche colpo di fortuna (come la possibilità di accedere alla rottamazione per la cartella esattoriale relativa ad un contenzioso con INPS) ma anche e soprattutto ad una «gestione attenta».

Se la situazione sembra ormai avviata verso il classico "e vissero tutti felici e contenti" per la fondazione, lo stesso non può dirsi della querelle nata tra il vecchio e il nuovo CdA, che pare invece destinata ad avere ulteriori conseguenze, anche al netto delle iniziative «di cui il presidente si è fatto promotore, che erano in realtà già partite con il precedente consiglio di amministrazione»: più di ogni altra cosa, infatti, sono i debiti di cui aveva parlato Godano nelle scorse settimane ad aver acceso la polemica con chi lo ha preceduto. «Il presidente ha parlato di debiti "emersi" – sottolinea Mariangela Monticelli, componente del vecchio CdA presieduto da Barbara Delfini –, ma il termine implica che si tratti di debiti che non erano indicati in bilancio e quindi una responsabilità penale da parte del CdA. I debiti inseriti in bilancio non sono debiti "emersi" ma debiti regolari: dai verbali risulta tutto. Si tratta di un linguaggio improprio per un amministratore e intendo andare a fondo a questa vicenda nelle diverse sedi di competenza (Monticelli, peraltro, aveva già chiesto nei giorni scorsi formale smentita di tali affermazioni a mezzo di una diffida, ndr)».