Condannata a sei anni di carcere e 6mila euro di multa per estorsione con metodo mafioso Paola Galliani, l'intermediatrice finanziaria di Legnano che dallo scorso martedì 2 ottobre si trovava in custodia cautelare in carcere per aver chiesto aiuto alla 'ndrangheta per riscuotere un credito. Tre anni e 4 mesi di carcere e 2mila euro di multa, invece, per Enrico Verità, il collaboratore della donna, a sua volta ai domiciliari dallo scorso ottobre. É questa la decisione, secondo quanto riporta l'ANSA, del GIP del Tribunale di Milano.

[pubblicita]In base alle indagini che lo scorso autunno hanno portato alle ordinanze di custodia cautelare, i due "colletti bianchi", per riscuotere un presunto credito, hanno chiesto l'intervento di uomini provenienti dalla 'ndrangheta, in particolare dalle cosche Pesce e Bellocco di Rosarno. La 49enne e il suo collaboratore hanno attirato la vittima nel loro studio, dove è scattato l'agguato, con minacce e percosse finalizzate all'estorsione della somma dovuta. 

Dalla ricostruzione degli inquirenti era emerso che Paola Galliani aveva gestito significative somme di denaro provenienti da un suo cliente e aveva dato l'input per farle transitare all'estero su rapporti bancari sloveni riconducibili ad un terzo soggetto: un'operazione che, però, aveva dato qualche "problema", dal momento che proprio quest'ultimo non aveva ancora messo a disposizione le somme di denaro da restituire al cliente. Ritardo che preoccupava Paola Galliani per il rischio di perdere il cliente, dal quale attendeva ulteriori "lavori". E mano a mano che la pressione cresceva, la professionista si convinceva sempre di più a «scatenare la belva» per il recupero del credito. Poi, l'appuntamento "tranello" durante il quale è avvenuto il pestaggio. 

Le indagini erano nate dalle operazioni "Linfa" e "Kerina2" che nei mesi precedenti avevano portato al sequestro di oltre 150 chili di droga e all'arresto di 17 persone per associazione finalizzata al traffico e alla detenzione di sostanze stupefacenti.