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Arresti a Legnano, Di Matteo rimane al suo posto in Euro.Pa

«L'azienda deve andare avanti, abbiamo più di 70 dipendenti e non possiamo permetterci di metterla in difficoltà»

«L'azienda deve andare avanti, abbiamo più di 70 dipendenti e non possiamo permetterci di metterla in difficoltà»: così Roberto Colombo, presidente del coordinamento soci di Euro.Pa, spiega la decisione della partecipata di lasciare, almeno per il momento, al suo posto il direttore generale Mirko Di Matteo, raggiunto nei giorni scorsi da un avviso di garanzia nell'ambito dell'operazione "Piazza Pulita".

Lunedì 20 maggio il consiglio di amministrazione si é riunito di urgenza alla presenza del revisore dei conti e del presidente del coordinamento soci per valutare quanto emerso dall'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio. Nel mirino degli inquirenti le modifiche apportate da Di Matteo al bando per la ricerca di un fiscalista: modifiche che il direttore generale ha effettivamente apportato e che era nei suoi poteri apportare, ma delle quali «non ha informato il consiglio di amministrazione», come ha spiegato Colombo, anche se «la gara si é poi svolta regolarmente, senza produrre danni ma benefici».

[pubblicita]Di Matteo, con cui il CdA e il coordinamento soci non hanno ancora avuto la possibilità di confrontarsi faccia a faccia, si è comunque detto disponibile a rassegnare le proprie dimissioni o alla sospensione. «Credo che Di Matteo abbia fatto un errore – ha aggiunto il sindaco di Canegrate -, ma anche che l'abbia fatto non per un tornaconto personale, ma perché riteneva opportuno fare in modo che l'azienda non scontentasse il suo maggiore azionista».

«Valuteremo se la vicenda che coinvolge Di Matteo abbia avuto conseguenze sull'azienda – ha concluso Luca Monolo, presidente di Euro.Pa -, ma in questo momento riteniamo che sia da privilegiare l'operatività dell'azienda, anche perché oltre agli affidamenti ordinari abbiamo una serie di lavori straordinari importanti che ci impegnano».

La Guardia di Finanza, che nella mattinata in cui ha dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP nei confronti di Gianbattista Fratus, Maurizio Cozzi e Chiara Lazzarini ha anche eseguito controlli negli uffici di Palazzo Malinverni e in diverse sedi di società partecipate del Comune di Legnano, ha prelevato in Euro.Pa solamente la documentazione relativa alla procedura di selezione del nuovo fiscalista.

In attesa di prendere una decisione all'esito delle indagini portate avanti dalla magistratura e dalle Forze dell'Ordine e di valutare l'eventuale costituzione in giudizio come parte civile, comunque, il consiglio di amministrazione di Euro.Pa si è attivato per implementare tutte le procedure – dalla legge 231 all'organo di vigilanza – in modo che «queste situazioni non abbiano più a ripetersi».

Redazione
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Pubblicato il 21 Maggio 2019
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