La tornata elettorale del prossimo 26 maggio "preoccupa" anche i Comuni dell'Alto Milanese: il timore, condiviso da molti altri sindaci lombardi ed italiani in generale, è che, come già successo in passato, i rimborsi previsti dallo Stato per gli enti locali non riescano a coprire l'intero costo effettivamente sostenuto.

Per questo la Conferenza dei sindaci dell'Alto Milanese ha deciso di sottoscrivere un documento che ha già raccolto l'adesione di molti altri "colleghi" del Bel Paese. Il testo, indirizzato al Ministero dell'Interno ed alla Prefettura, segnala che lo stanziamento per referendum del 2016 – il cosiddetto "referendum trivelle" – indicato dalle disposizioni del Viminale, ulteriormente ridotto del 20%, non sarà sufficiente a coprire le spese dei Comuni per le attività elettorali. 

[pubblicita] Come i sindaci, anche ANCI Lombardia ha preso posizione sulla questione: il presidente regionale Virginio Brivio, infatti, ha scritto al presidente nazionale Antonio Decaro, sollecitandone un intervento.

Alla base della richiesta di ANCI e dei Comuni, in primis l'impossibilità di paragonare il referendum del 2016 alle elezioni europee dal punto di vista dell'attività richiesta ai Comuni. Poi, i costi "collaterali" che gli enti locali dovranno sostenere parallelamente a quelli delle attività strettamente legate alla tornata elettorale, come la sistemazione e pulizia dei locali prima e dopo le votazioni e la gestione dell’alloggio dei militari che presidieranno i seggi elettorali. Infine, perchè la riduzione delle risorse rimborsabili non tiene conto del nuovo Contratto Collettivo di Lavoro, Funzioni Locali, sottoscritto a maggio2018, che ha introdotto aumenti contrattuali per i dipendenti pubblici.

Tutte ragioni per cui i Comuni hanno deciso di chiedere al Ministero di tornare sui suoi passi e rivedere le somme stanziate a favore degli enti locali, per «garantire il pieno rimborso delle spese effettivamente sostenute».