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Crisi di giunta: “Fratus, noi non ci dimettiamo”

Severa replica della coalizione al governo della città dopo le dichiarazioni dei consiglieri dimessisi e la manifestazione di venerdì sera

La Giunta Fratus va avanti. Almeno fino a quando corsi e ricorsi non diranno la parola fine sula vicenda, l'attuale governo della città sta al suo posto. Nessuna volontà, insomma, di accogliere l'invito di dimettersi che, ieri sera, venerdì 5 aprile, i 300 manifestanti hanno rivolto con slogan e cori.

"Non esiste alcun motivo politico per lasciare – le affermazioni di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia -, quindi, aspettiamo l'arrivo del commissario ad acta per la surroga del consigliere dimissionario Mattia Rolfi e la convocazione del nuovo consiglio comunale. La città non merita di restare bloccata per un'azione delle opposizioni dettata solo da personalismi e odio verso il sindaco".

Due ore di conferenza stampa nella sede legnanese della Lega, questa mattina, sabato 6 aprile, con tutta la coalizione al governo della città, presieduta dal sindaco Gianbattista Fratus, dal suo vice Maurizio Cozzi, assistiti dall'avvocato Tiziano Uguccioni.

[pubblicita]    Proprio il legale ha assicurato che le mosse attuate dall'amministrazione comunale per attivare la surroga sono corrette e rispettose della legge, dei regolamenti, delle norme in materia.  Il ritardo con cui il prefetto rilascerà la sua decisione dipende solo dal momento in cui questa procedura sarà attuata a cura del difensore civico regionale.

In apertura, è stato il sindaco Fratus protagonista nella replica alle precedenti affermazioni delle minoranze, degli assessori e dei consiglieri dimessisi, motivo dominante dell'incontro con i giornalisti: "Chi è uscito dalla maggioranza lo ha fatto solo per motivi di poltrona. E stato così per Stefano Quaglia che chiedeva un assessorato, è stato così per Antonio Guarnieri che pretendeva un posto in Giunta per la moglie Federica Farina, quando Franco Colombo ha manifestato le intenzioni di dimettersi"

Diverso il discorso relativo ad Andrea Grattarola il cui caso è stato spiegato anche da Maurizio Cozzi: "Rispetto ad altri, Grattarola non ha chiesto nulla per sè, informandoci che non era più convinto di dimettersi. Chiedeva però in cambio l'attuazione di progetti sui quali potevamo anche essere d'accordo. Sia chiaro. E' stato lui a chiedere un incontro con noi, non viceversa. E' stato lui a delegare altri a firmare le dimissioni da consigliere, quindi a presentare un documento che annullava il precedente e infine una lettera che confermava le dimissioni".

Severi i giudizi su Federica Farina e Laura Venturini: "Altro che aver a cuore il bene della città. Si sono mosse e si muovono soltanto per interessi personali. Venurini – così Cozzi – è una mentitrice seriale. Ha lasciato la scrivania piena di pratiche inevase. Ha fatto bene Gianbattista ha togliere la delega. Perchè, è vero, all'inizio c'era un patto tra gentiluomini per una sua eventuale sostituzione, ma il vero motivo della sfiducia nei suoi confronti è stata legata alle perplessità sul suo operato".

Una forma di razzismo al contrario sarebbe invece alla base della "pochezza critica" di Daniele Berti, ha spiegato sempre Cozzi, facendo riferimento ai suoi soventi richiami al fatto che lui, Cozzi ,e il sindaco Fratus, non essendo di Legnan,o non dovrebbero governare in città. Berti sarebbe preso da "brame giacobine giustizialiste", per essere stato escluso dal Comitato Palio.

[pubblicita]    Argomento Chiara Lazzarini. Non esiste alcun conflitto d'interesse. Il richiamo alla sua sconveniente presenza in Giunta sarebbe solo un pretesto: "Nei suoi confronti stanno usando una mannaia – così Cozzi – e qualcuno mi deve dire perchè Chiara non può fare l'assessore e c'è un amministratore della zona nella stessa posizione eppure nessuno solleva problemi. A Legnano vige una norma e qui vicino un'altra?".

Non sono mancate critiche al PD per la vicenda del cane morto della ex consigliera Farina e del M5S: "Quando sono uscite certe accuse sulla città, nessuno ha speso una parola a favore di Legnano, anzi hanno costruito attorno accuse infamanti. Solo noi ne abbiamo difeso la reputazione: noi saremmo saltati sulla sedia e avremmo detto di lasciare stare la città. Oggi, questi vanno fieri di quanto fatto".

Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia escono da questa conferenza come una forza unita e decisa a proseguire il suo cammino: "Mai abbiamo pensato di sfiduciare Fratus. Noi ci rimetteremo solo al giudizio dei cittadini alle elezioni del 2022". Ulteriore conferma della volontà di non dimettersi, perchè ha chiuso Fratus: "io sono onorato di essere sindaco di Legnano. Qui sono stato accolto e ho conosciuto tante persone e associazioni cui devo molto. Legnano è questa, ospitale e aperta, non quella che esce da persone che la agitano come sta accadendo".

Qui sotto la seconda parte della conferenza

Redazione
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Pubblicato il 06 Aprile 2019
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