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Immigrazione irregolare sul confine Svizzero, al via la prima pattuglia “mista”

Fra tre giorni parte il primo servizi di pattugliamento misto italo- svizzero - Il primo controllo sarà effettuato martedì 26 marzo 

Fra tre giorni parte il primo servizi di pattugliamento misto italo- svizzero per prevenire e contrastare l’immigrazione irregolare.

A seguito dell’Accordo sulla cooperazione di Polizia e Doganale tra il Governo della Repubblica Italiana e il Consiglio Federale Svizzero, firmato a Roma il 14 ottobre 2013 ed entrato in vigore il 1 novembre 2016, l’art. 21 comma 3 prevede la possibilità di concordare lo svolgimento di pattugliamenti congiunti alla frontiera, per la prevenzione ed il contrasto all’immigrazione irregolare. Alla luce di ciò, martedì 26 marzo verrà effettuato, in territorio elvetico, la prima pattuglia cosiddetta “mista”, composta cioè da un equipaggio italiano e uno svizzero.

In particolare, durante l’esecuzione di tali servizi, gli agenti di uno dei due stati che operano sul territorio nazionale dell’altro Paese, sono di ausilio agli agenti di quest’ultimo e seguono di volta in volta le direttive degli Uffici di Polizia territorialmente competenti, cui è affidata la responsabilità e la direzione delle operazioni, senza poter svolgere autonomamente attività di polizia.

Nello specifico, martedì 26 marzo, un equipaggio del Settore Polizia di Frontiera di Luino, composto da tre operatori in divisa e con l’autovettura di servizio avente i colori d’istituto, varcherà i confini nazionali per raggiungere i colleghi svizzeri delle Guardie di Confine ed iniziare il servizio congiunto, che, come già anticipato è finalizzato a prevenire e contrastare l’immigrazione irregolare. Sarà, dunque, la prima di una serie di servizi congiunti che si svolgeranno lungo la fascia di confine dei territori dei rispettivi Paesi a conferma degli ottimi rapporti di collaborazione tra gli stessi e che vedranno il loro avvio anche sul territorio italiano nel mese di aprile.

Il servizio di pattugliamento misto è stato preceduto da un periodo di formazione degli operatori preposti di entrambi gli stati, consistito in una prima fase teorica basata su nozioni di diritto penale, procedura penale e norme sull’immigrazione e in una seconda parte pratica, curata dagli istruttori specializzati in tecniche operative e tiro.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Marzo 2019
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