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Operazione “Beverly”, indagati anche i genitori del capo banda

La gang che aveva terrorizzato le sale slot del Varesotto - Tra le vittime due esercenti di Garbagante Milanese - I genitori sono stati accusati di detenzione di armi clandestine

Individuati e indagati altri due complici della gang che aveva terrorizzato le sale slot del Varesotto. I due balordi non sono altri che i genitori del capo della banda che sono stati accusati di detenzione di armi clandestine. Tra le vittime colpite anche due esercenti di Garbagnate Milanese.

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Operazione "Beverly", la gang che ha terrorizzato le sale slot del Varesotto 4 di 6

Alle prime luci dell’alba i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale del luogo nei confronti di 8 individui, tra cui figurano i 4 rapinatori già arrestati dai militari dell’Arma il 16 ottobre dell’anno scorso nell’ambito dell’indagine “Beverly”.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Varese, si è sviluppata a partire dal fermo di polizia giudiziaria adottato dai Carabinieri in ottobre ed ha consentito di individuare altri due membri del gruppo criminale: il fratello maggiore del capo ed un pregiudicato di Garbagnate Milanese, entrambi 35enni.

Sono state stabilite precise responsabilità dei soggetti già detenuti e dei due nuovi indagati in ordine ad altre tre rapine commesse, sempre nei mesi di settembre ed ottobre scorso, alla sala slot “Planet” di Bisuschio ed ai danni di due esercenti: la titolare del negozio “Oro in euro” ed il proprietario del bar “Factory Cafè”, entrambi di Garbagnate Milanese.

[pubblicita]  Nel milanese le vittime venivano aggredite senza scrupoli mentre rincasavano da sole, a piedi o in auto, e rapinate di tutti i loro averi ed effetti personali. In manette sono finiti anche i genitori del capo della banda, per loro il G.I.P. ha disposto gli arresti domiciliari.

Le accuse sono quelle di aver illecitamente detenuto ed occultato, in concorso con il figlio 35enne arrestato in mattinata, due pistole con matricola abrasa, un fucile da caccia oggetto di furto e munizionamento di vario calibro, consegnati ad un vicino di casa nel mese di ottobre scorso dopo l’arresto del figlio minore. Nel corso dell’indagine i Carabinieri avevano già sequestrato le armi, rinvenute presso l’abitazione del vicino dei due coniugi, arrestato per gli stessi reati nel mese di dicembre.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Marzo 2019
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