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Fanghi, inceneritori e impianti biometano: ambientalisti al Ministero dell’Ambiente

Anche Stefano Apuzzo di Laboratorio Ambiente, tra le voci contrarie all'impianto forsu di via Novara, all'incontro al Ministero

Una delegazione di quattro ambientalisti, a nome di trenta comitati locali di tutta la Lombardia e di associazioni ambientaliste, ha incontrato mercoledì 30 gennaio al Ministero dell’Ambiente a Roma il capo della segreteria tecnica del ministro, Tullio Berlenghi, e una delle responsabili della direzione generale rifiuti del Ministero, Giulia Sagnotti.

Durante l’incontro è stata consegnata una nota sottoscritta da tutti i comitati per il Ministro Sergio Costa e sono state esposte ai dirigenti del Ministero «le problematiche relative allo spandimento di fanghi in agricoltura, al proliferare in tutta la pianura padana di impianti per la produzione (incentivata) di biogas e di biometano (produttori di scarti nocivi, micropolveri e inquinamento di aria e suolo) e ai nuovi inceneritori o revamping previsti in una regione che ha un surplus di impiantistica per il trattamento dei rifiuti e che riceve rifiuti da tutta Italia».

Gli ambientalisti (presenti l’ex deputato, Stefano Apuzzo, l’ingegnere Michele Pesci, Bruno Pavesi e Maura Cappi), hanno chiesto «una moratoria su tutte le autorizzazioni di impianti per il biogas e biometano da Forsu (frazione organica dei rifiuti urbani), la fine degli incentivi al biometano che hanno creato una bolla speculativa, la cessazione degli spandimenti di fanghi inquinanti sui suoli agricoli. Attualmente tutti gli iter autorizzativi sono sospesi dalle province in attesa dell’emanazione del Regolamento europeo sull'"End of waste"».

Ai dirigenti del Ministero sono stati consegnati diversi documenti, tra cui «una denuncia penale nei confronti di diversi impianti lombardi, l’esposto-denuncia alla Corte dei Conti lombarda e all’Agenzia per la Concorrenza del Mercato nei confronti di comuni e multiutilityes che si avventurano in operazioni speculative con la costruzione di impianti di produzione di biometano da Forsu; richiami e dossier su situazioni particolari come Giussago, Vellezzo Bellini, Parona, Corteolona, Mortara, Borgo Mantovano, Bedizzole e Calcinato, Legnano, San Colombano al Lambro, Masate, Lacchiarella, Cremona e Lodi».

Al Capo della Segreteria Tecnica del Ministro è stato consegnato anche un abstract della ricerca condotta dall’Istituto di ricerche milanese "Mario Negri" sui fanghi da depurazione sparsi in agricoltura. La ricerca, commissionata da CAP Holding, «dimostra come nei fanghi siano presenti non soloidrocarburi e fenoli – spiegano gli ambientalisti –, ma anche moltissimi farmaci, cocaina, diossine, PCB, metalli pesanti e altre sostanze velenose e cancerogene che rischiano di entrare nella catena alimentare, tramite le coltivazioni agricole».

I funzionari del Ministero hanno risposto che «il Governo ha chiesto la delega alle Camere per il pacchetto normativo sull'"Economia circolare" – spiegano gli ambientalisti –, che stanno lavorando affinchè ogni regione sia autonoma nello smaltimento dei propri fanghi e della propria Forsu; che si sta mettendo mano alla normativa sui fanghi e sui gessi di defecazione per una legge organica con limiti di inquinanti molto più bassi rispetto all’art. 41 del cosiddetto "Decreto Genova". In merito ai fanghi, l’orientamento è quello indicato nel progetto della "Piattaforma del fosforo" affidata dal Ministero all’ENEA, ovvero il recupero dei fertilizzanti e del fosforo e la riduzione sostanziale della massa di fanghi da smaltire. In merito al proliferare di impianti di biometano, grazie agli incentivi statali, è stata confermata la volontà di ridurre gli incentivi e che la questione, in maniera complessiva, sarà affrontata al "Tavolo FER – Fonti Energetiche Rinnovabili – 2", dove saranno sentite anche le associazioni ambientaliste nazionali».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 31 Gennaio 2019
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