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Rifiuti nei falò di Sant’Antonio, fermate le feste a Busto Garolfo

La Polizia Locale, verificata la presenza nei falò di materiali diversi da quelli autorizzati, ha dovuto diffidare dall'accensione dei tre falò in programma in paese

In copertina, un'immagine tratta dalla pagina Facebook della Pro Loco di Busto Garolfo


Niente falò di Sant'Antonio a Busto Garolfo: in paese giovedì 17 gennaio avrebbero dovuto essere tre i fuochi accesi nel giorno di Sant'Antonio Abate – quello organizzato dalla Pro Loco e quelli in programma agli oratori di Busto Garolfo e Olcella -, ma le fiamme non si sono alzate al cielo a colorare la serata dei bustesi.

Nel pomeriggio, infatti, al comando di Polizia Locale di Piazza Concordia sono arrivate diverse segnalazioni da parte di cittadini in base alle quali i falò sarebbero stati sovradimensionati rispetto a quanto autorizzato e, soprattutto, composti da rifiuti e non solo dai materiali autorizzati. Dopo le segnalazioni, gli agenti hanno provveduto ad effetture le verifiche del caso, accertando l'effettiva presenza di materiali diversi da quelli espressamente indicati nell'autorizzazione. Con il risultato che la Polizia Locale ha dovuto diffidare dall'accensione dei falò.

«Come negli anni precedenti – spiega il sindaco Susanna Biondi – ho emanato un'ordinanza per consentire in deroga a quanto previsto dalla legge regionale l'accensione dei falò, che ritengo rappresentino una bella tradizione ed anche un'importante occasione di comunità. Certamente c'è una componente di inquinamento, ma ritengo che una volta l'anno si possa fare qualcosa per andare incontro ad una tradizione significativa. Per tutte le tre richieste di permesso presentate erano state rilasciate le relative licenze – continua la prima cittadina –, nelle quali erano precisati in modo dettagliato, non solo le norme di legge che disciplinano l'accensione dei falò, ma anche tutti gli elementi di precauzione e controllo da osservare e quali materiali possono essere utilizzati. Ovvero ramaglia, legna da ardere, fascine e in generale legna "vergine", mentre non possono essere utilizzati parti di mobili, pallet e tutto quel che è classificato come rifiuto. Dai controlli della Polizia Locale è invece emersa la presenza di materiali che la normativa considera rifiuti speciali»

«Mi spiace per quanto è successo – conclude Biondi –, però come sindaco posso autorizzare i falò ma naturalmente nei limiti di quanto stabilito dalla normativa: dobbiamo imparare a stare attenti a ciò che utilizzaimo per il falò, che in questo modo sarà magari di dimensioni minori ma conserverà comunque intatto il suo significato».

«Non diamo colpe a nessuno, noi siamo per il rispetto della legge – commenta Angelo Zanzottera, presidente della Pro Loco di Busto Garolfo –. Quello che ci dispiace è che qui la tradizione sia stata fermata, quando abbiamo testimonianze che in tutti i comuni della zona i falò sono stati fatti con gli stessi materiali».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Gennaio 2019
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