Quantcast

Giorno della Memoria: ebrei a Legnano

Con questo servizio e uno domenica 27 gennaio, l'ANPI Legnano celebra l'annuale anniversario... per non dimenticare

Giorno della Memoria, prima parte: ebrei a Legnano

La Legge 20 luglio 2000, n. 211 recita “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.”

Giorno della Memoria: perché proprio il 27 gennaio?

Altre date, legate alla liberazione di altri lager, sarebbero egualmente importanti. Quel giorno del 1945 è stato scelto semplicemente per la sua portata evocativa universale che ricorda in particolare la shoah, cioè il genocidio degli ebrei, senza dimenticare i deportati politici. L’arrivo di tre uomini a cavallo, avanguardia dell’Armata Rossa, ad Auschwitz è magistralmente descritto da Primo Levi nel primo capitolo di “La tregua” e Levi, pur essendo ebreo, era stato catturato ed inviato nel lager in quanto partigiano, quindi deportato politico, contrassegnato nel lager da un triangolo rosso.

Come si è arrivati alla shoah?

Nella Biblioteca Civica di Legnano, se vi fa piacere, potete trovare in DVD un bellissimo film, una tenera storia vera di amicizia tra due adolescenti, basato sulle memorie di Hanneli Goslar, sopravvissuta allo sterminio: “Mi ricordo Anna Frank” (2009). Il regista Alberto Negrin nel “dietro le quinte” ci confida “Attraverso la storia di Anna Frank pongo il problema profondo, sostanziale: perché è successo e come mai l’uomo può fare cose di questo genere. Il primo scalino di questo tipo di tragedia è il cominciare a pensare che chi non è come te è uno da eliminare. Da quel momento lì hai iniettato un virus terrificante in tutto il tessuto sociale”.

La difesa della razza

Il “secondo scalino” è dividere gli uomini in razze, in super uomini e sottouomini, e convincerci di essere una razza superiore che deve difendersi da tutte le altre annientandole. Ed ecco che compare nel 1938 il Manifesto per la difesa della razza e le leggi razziali italiane. Se avete cinque minuti scarsi di tempo per approfondire l’argomento vi consigliamo il video a questo link: https://youtu.be/DsISQOsGSio .

Ah, non dobbiamo dimenticare che per noi italiani la nostra era una razza superiore, per i tedeschi noi italiani eravamo dei sottouomini: punti di vista. Pericolosi punti di vista. Una ragazza delle superiori un paio d’anni fa si è trovata a dover compilare un documento scolastico e tra gli altri dati veniva chiesta la razza… ancora… ma non ci ha pensato un attimo: razza? “razza umana”!

Ebrei a Legnano

Il 27 gennaio è anche il giorno in cui ricordiamo chi ha aiutato i perseguitati e quindi non possiamo fare a meno di ricordare il coraggio e la generosità delle nostre Suore Canossiane dell’Istituto Barbara Melzi di Legnano che hanno nascosto ebrei provenienti dal circondario o da Milano e militari alleati fuggiti dai campi di concentramento nelle giornate successive all’armistizio dell’8 settembre 1943. Questi venivano poi accompagnati in val Formazza, Val di Toce e Val Chiavenna, da dove erano aiutati a sconfinare nel territorio della Confederazione Elvetica. Se sorprese sarebbero state condannate a morte o, se fortunate, al lager.

“36 Giusti”

Un altro film disponibile in DVD nella Biblioteca Civica di Legnano è “Giorgio Perlasca. Un eroe italiano” (2002), una produzione RAI con Luca Zingaretti, regia di Alberto Negrin (visibile anche al link https://www.raiplay.it/programmi/perlasca-uneroeitaliano/ ). Lili, una delle bimbe protagoniste, ricorda: “Una storia della Bibbia che mio padre mi raccontava quando ero piccola diceva che in qualsiasi momento della storia nel mondo ci sono sempre 36 Giusti ed è per amor loro che Dio non distrugge il mondo. Nessuno sa chi sono e nemmeno lo sanno loro stessi che però sanno riconoscere le sofferenze degli altri e se le prendono sulle spalle”.

Potremmo includere anche le nostre suore tra quei Giusti? Così come don Francesco Cavallini che ha pagato con il carcere il suo aiuto ai dispersi e tanta gente di Legnano che ha rischiato la vita o l’ha persa, anche nei lager, per salvare quella di altri, per nascondere o curare i partigiani?

Il testamento spirituale di un “Giusto tra i Giusti”

Quella di Giorgio Perlasca è una storia vera, di un commerciante di carni padovano, fascista convinto tanto da combattere come volontario in Spagna, che bloccato a Budapest in Ungheria all’8 settembre ’43 si ritrova a conoscere la persecuzione degli ebrei e sceglie di sfruttare la qualifica di combattente per la Spagna per fingersi il console spagnolo salvando così la vita a si calcola almeno 5200 ebrei. A Giovanni Minoli per Mixer nel 1990 Giorgio Perlasca, lo “Schindler italiano”, ha affidato queste parole, il suo testamento spirituale: “Vorrei che i giovani si interessassero a questa storia unicamente per pensare, oltre che a quello che è successo, a quello che potrebbe succedere e saper opporsi eventualmente a violenze del genere”.

Per non dimenticare

Nella serata del 22 gennaio 2019, organizzato dall’ANPI di Legnano e col Patrocinio del Comune di Legnano, al Palazzo Leone da Perego Gadi Schoenheit ci parlerà del “Dramma della shoah”, Dario Venegoni (figlio dell’onorevole Carlo, partigiano legnanese) della “Deportazione degli operai e dei partigiani” e Cristina Gualtieri della “Deportazione dei lavoratori F. Tosi”. (Ulteriori informazioni e locandina al link http://www.legnanonews.com/news/eventi/923712/anpi_il_giorno_della_memoria_a_palazzo_leone_da_perego ).

Sempre per non dimenticare, nella Biblioteca Civica di Legnano e in quella di Castellanza trovate il libro, realizzato a cura dell’ANPI Legnano nel 2014, “I deportati politici dell’Alto Milanese nei lager nazisti” con le storie ricostruite di tutte le 321 persone dell’area dell’Alto Milanese arrestate nelle loro case o sul lavoro in fabbrica e deportate nei lager nazisti in Germania, Polonia, Austria, nei lager di Mauthausen, Gusen, Linz, Ravensbrük, Dachau. Tra esse anche i 31 deportati politici legnanesi, di cui 20 sono deceduti nel lager e due in seguito a causa della detenzione, e i 4 arrestati a Legnano e tutti deceduti. Per non dimenticare, per non farli morire una seconda volta.

ANPI Legnano

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 19 Gennaio 2019
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore