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I Legnanesi “leghisti”, un Venerdì che non piace a nessuno

Il "viaggio allucinante nell'immaginario della Lega" del giornale romano, con il volto de I Legnanesi, non è proprio gradito in città - Il commento di Sandra Musazzi

«Giù le mani da I Legnanesi». Si alza deciso il coro dei leghisti locali, dopo che Il Venerdì, settimanale del quotidiano La Repubblica, ha preso spunto dalla nota compagnia teatrale dialettale per muovere critiche al movimento padano.

«Una copertina pesante – il primo commento di Mirko Gramegna, segretario legnanese della Lega – anche perchè sappiamo bene che I Legnanesi non si sono mai identificati con la Lega. Hanno sempre e solo vestito i panni di un mondo lombardo legato alle nostri storiche corti. La verità è che certi giornali non sanno più a cosa attaccarsi per muoverci critiche. In questo caso, è ovvio, hanno proprio sbagliato indirizzo e personaggi. Giù le mani dalla Teresa, dalla Mabilia e dal Giovanni!».

Il fatto che la copertina sia "esagerata" è confermato anche dal commento di Stefano Quaglia, lontano dal movimento padano e consigliere di opposizione con Legnano Futura: «Copertina irritante e irridente – scrive sui social Quaglia -. Rispetto per la nostra città, please! Le scelte fatte dai legnanesi si rispettano, chi non le condivide non è autorizzato a prendere in giro Legnano e i legnanesi! Le posizioni politiche si portano avanti rispettando quelle altrui. E lasciatemi dire che non mi è mai piaciuta un granché Repubblica, lo può dire anche il mio edicolante …».

Naturalmente, tanta pubblicità non può invece che far piacere a I Legnanesi. Proprio quest''anno festeggiano 70 anni di palcoscenico. L'attuale spettacolo, «Settanta, voglia di ridere… c'è", sta registrando i soliti consensi al Teatro della Luna di Assago, dove è in cartello fino al prossimo 3 marzo.

Nel pomeriggio, la conferma di come la Compagnia non si sia mai identifica con alcun movimento politico arriva da Sandra Musazzi, figlia di Felice: «I Legnanesi sono sempre lontani dalla politica. Mio padre infatti era solito ripetere che aveva votato il PCI, aveva votato la DC, poi aveva votato il PSI e tutti allora l'hanno… pissato su!».

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Gennaio 2019
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