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Gioco d’azzardo, la piaga dilaga tra i giovani

Il caso della 12enne sorpresa alle slot machines commentata dal deputato legnanese Riccardo Olgiati - Il parere anche dell'Associazione gestori del gioco lecito

Il caso della dodicenne sorpresa a giocare alle slot machines in mezzo a giocatori abituali  ha scosso il nostro territorio. In serata, l'onorevole pentastellato legnanese Riccardo Olgiati si è così espresso: "Da anni lo stiamo denunciando. La piaga dell’azzardo si diffonde tra i minori sempre più giovani e la norma che impone al titolare di chiedere i documenti, salvo che la maggiore età sia manifesta, è ipocrita e serve più a consentire di farla franca che a tutelare davvero i più deboli”.

Con Olgiati, si schierano altri parlamentari del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato, come Francesco Silvestri e Giovanni Endrizzi che commentano: "Si sta distruggendo il futuro della nostra società per i guadagni di qualche spregiudicato e pure di pregiudicati visto che le mafie sono entrate nel settore legale dove lucrano e riciclano il denaro sporco. Con il Dl Dignità abbiamo vietato la pubblicità: questo divieto dal prossimo giugno diventerà operativo anche per i contratti in essere firmati prima del provvedimento di luglio e deve essere assoluto, come assoluto deve essere l'imperativo per i politici a tener fede ad un contratto che prima di tutto è morale” 

Dal 2020 ogni slot-vlt dovrà dotarsi di sistemi che permetteranno di azzardare solo tramite tessera sanitaria; queste garanzie vanno anzi aumentate ed estese ad ogni forma di azzardo: queste ignominie non devono essere possibili” concludono i pentastellati.

In giornata, anche Massimiliano Pucci, presidente di Astro, associazione dei gestori del gioco lecito, attraverso Agipronews ha fatto sapere "Leggere sui giornali che una sala consenta l'ingresso e il gioco a una ragazzina di dodici anni, non fa male soltanto ai minori stessi ma a tutto il settore legale che cerca di rispettare le regole imposte dallo Stato. E' inutile che si vada nelle scuole a fare prevenzione, è inutile organizzare corsi di formazione se poi l'intero movimento del gioco lecito viene compromesso nella sua credibilità e affidabilità da notizie di questo genere".

"Dobbiamo agire su chi gestisce una sala e spiegando che far giocare un 12enne, oltre che costituire un reato, non può che legittimare le spinte abolizioniste di chi crede che il gioco sia un male sociale" conclude il presidente di Astro. 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Dicembre 2018
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