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UATE Riale: Giuseppe Parazzini, alpino… per sempre

Ci sono ancora i pomeriggi indimenticabili: così può essere definito quello dedicato all'Associazione Nazionale Alpini 

Ci sono ancora i pomeriggi indimenticabili: così può essere definito quello dedicato all'Associazione Nazionale Alpini raccontata all'Uate Riale di Parabiago da Giuseppe Parazzini Notaio al limite della pensione ma Alpino per sempre che, con bellissime pennellate ha così dipinto la vicenda degli Alpini.

È il 15 ottobre 1872 quando, in sede di allargamento del numero dei distretti militari, viene indicato che alcuni siano istituiti in zone alpine e dopo oltre 140 anni di storia le caratteristiche dell'Alpino continuano ad essere "senso del dovere, attaccamento alle tradizioni, orgoglio degli emblemi che lo caratterizzano, spirito di Corpo, solidarietà fra commilitoni e la continuità di questi valori anche una volta in congedo". Questa continuità di valori è la base su cui poggia l'Associazione Nazionale Alpini.

Alla fine della prima guerra mondiali i reduci, che hanno vissuto grandi sacrifici, ritengono d'avere diritto non solo ad un clima di pace ma anche di riconoscenza ma, la realtà è ben diversa e scioperi, lotte di piazza, derisione, disprezzo, ostilità sembrano la negazione di quei valori per i quali gli alpini hanno combattuto e quindi un buon numero di essi frequentano abitualmente la birreria Spaten Brau in Galleria a Milano nella certezza di trovare invece un ambiente di comuni idee e di solidarietà.

Da questa frequentazione comincia a delinearsi la proposta di costituire un gruppo fra quanti hanno militato negli alpini che sfocerà man mano nel grande sodalizio che è oggi l'Associazione Nazionale Alpini.

Dal piccolo Gruppo alle grandi Sezioni cominciano a delinearsi sempre più spontanee iniziative rivolte alla solidarietà ed il tremendo terremoto che nel maggio 1976 sconvolge il Friuli altro non è che il punto di partenza. La Sede Nazionale chiama tutti i soci ad un grande gesto di solidarietà realizzando un grandioso progetto di soccorso e di ricostruzione al quale gli alpini rispondono con fattivo entusiasmo: per i risultati raggiunti e l'impegno viene conferita all'Associazione la medaglia d'oro al merito civile.   L'esperienza di una nuova coscienza civica vissuta nel periodo del servizio militare dalle generazioni più giovani, diventa patrimonio di nuovi concetti che può sintetizzarsi nel motto di un nuovo indirizzo "onorare i morti aiutando i vivi".

Nell'anno 2006, nonostante il fatto che Sezioni e Gruppi dell'Associazione Nazionale Alpini non amino far sapere e pubblicizzare le loro attività fedeli al motto "Nec videar, dum sim” (essere mai apparire!) si è verificato che hanno raccolto/donato in opere di solidarietà la complessiva somma di quasi €. 5.500.000

Lo scroscio spontaneo di un grande applauso ha chiuso l'intervento che ha lasciato un ricordo preciso, unito alla soddisfazione piena dei presenti e degli organizzatori nonchè dello staff di segreteria tutto.

Patrizia Guerini Rocco
Presidente UATE Riale Parabiago

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Novembre 2018
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