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Polis: politica locale, Accam, e qualche mormorio in città

In questo numero della rivista anche il ricordo di Filippo Di Palma, primo direttore della pubblicazione, e don Giovanni Barbareschi, prete-partigiano

Sul nuovo numero della rivista Polis Legnano, in distribuzione dalla prossima settimana, si dà conto anzitutto del successo delle tre serate proposte dall’associazione Polis tra settembre e novembre. Appuntamenti di qualità, a partire dal cabaret di Mike Diegoli, a San Domenico, con una riflessione, e tante risate, sulla scuola, l’educazione giovanile, la famiglia. Poi, a ottobre, pienone anche a Santa Teresa, protagonista il sondaggista Nando Pagnoncelli (al tema sono dedicati tre articoli in questo numero; gli approfondimenti sul sito www.polislegnano.it). Quindi il dibattito sull’enciclica Laudato si’ (a San Magno), di Papa Francesco, con la sua “rivoluzione” fra ecologia integrale, giustizia sociale, nuovi scenari globali: relatori il vicario generale della diocesi di Milano, mons. Franco Agnesi, e la politologa Chiara Tintori.

Il numero si apre con l’editoriale, affidato al vice presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti, con un’analisi di quanto è stato compiuto (o di ciò che non è stato fatto) per dare seguito al referendum sull’autonomia della Lombardia, svolto un anno fa, con gran dispendio di denaro pubblico e battage pre-elettorale.

Alcuni articoli si concentrano sulla politica legnanese: tra questi, "Qualche mormorio si leva in città. Forse ci vorrebbe tutta un’altra musica" (leggere qui sotto).

E, ancora, Accam (sorprese in arrivo), Sinodo dei giovani, storia locale. Poi il ricordo di due amici dell’associazione: Filippo Di Palma, primo direttore della rivista, e don Giovanni Barbareschi, prete-partigiano.

Associazione Polis


Qualche mormorio si leva in città. Forse ci vorrebbe tutta un’altra musica

Mormora, qualcuno mormora a Legnano. Magari senza la potenza di fuoco dei social ammaestrati, come qualche anno fa. Ma qualcuno mormora a Legnano. Perché tutto doveva cambiare in termini di sicurezza, ma nulla sembra essere cambiato. C’è chi mormora perché la città doveva essere improvvisamente più pulita e bella, invece i marciapiedi son sempre più sporchi e i cestini traboccano di rifiuti. E le foglie autunnali – guarda un po’ – sono tornate a cadere imbrattando le strade…

Legnano borbotta perché il verde doveva essere meglio curato e invece…

La gente – non tutta, certo, ma non pochi – ha da ridire perché non capisce la scelta della biblioteca, che toglie “aria”, visuale e quel poco di verde che c’è in centro. Con 5 milioni che sfumano senza una vera ragione.

Mormora perché non capisce il senso di spendere altro denaro per l’ennesimo restyling della piazza, per di più ridando soldi e lavoro a chi già progettò proprio la nuova piazza.

Alzano dubbiose il sopracciglio le categorie: i commercianti per la scelta della nuova viabilità in centro. Il mondo produttivo per l’ondivaga incertezza in cui l’alleanza Lega-Forza Italia sta cacciando Amga e Accam (ed emerge in proposito una decisione di finanza creativa da parte del Comune di Legnano che agli altri soci risulta indigeribile).

C’è poi la questione delle aree dismesse, come ad esempio la Manifattura, sul cui futuro non è certo avviato un dibattito cittadino. Mentre, purtroppo, qualcuno ha già messo gli occhi sulle aree Tosi anziché pensare a salvare l’azienda.

Borbottano associazioni e mondo del sociale, che non capiscono un certo approccio “fast and furious” dell’assessore. Mentre i divieti abbondano (a partire dal divieto delle bici in centro).

Mormora un certo mondo dello sport per la promessa del palazzetto già svanita nel nulla.

Cultura: le prime mosse non hanno certo brillato, assessorato non pervenuto. E dunque è in fase di definizione una nuova struttura, esterna al Comune, per mandare avanti i progetti culturali in città. Ne sapremo presto di più (“Verifica e studio di fattibilità per la costituzione di una fondazione per la gestione unitaria delle attività in ambito culturale”: Dup, Documento unico di programmazione 2018/2020, p. 129 – “Azioni strategiche del quinquiennio di mandato”).

Qualche osservatore più attento, che ha brindato al decreto sicurezza, si è accorto che a Legnano quello stesso decreto potrebbe aprire davvero alla possibilità – non sia mai – che il Prefetto crei a Legnano un centro per 200/300 persone fuori dal caos di Milano.

Per ora Legnano si limita al mormorio e sicuramente il riuscito impiego di cento e passa mila euro per il Natale 2017 e chissà quanti altri soldi per qualche riuscita manifestazione estiva bastano a far praticare quell’allegra spensieratezza che tiene lontano dal cuore (e dagli occhi) tanti, troppi risultati che erano stati promessi e che in questo primo anno e mezzo di Lega al governo la città nemmeno ha visto lontanamente avvicinare.

Qualcuno ci dirà che è troppo presto per giudicare una Giunta, è vero; ma il tempo passa e il frinire delle cicale, presto potrebbe divenire… tutta un’altra musica.

Associazione Polis

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Novembre 2018
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