Quantcast

Busto Garolfo, 4 novembre: «Solo la pace può salvare l’uomo da sé stesso»

Palazzo Molteni ha celebrato il 4 novembre tra i canti del "Coro per cantare", le riflessioni degli studenti della scuola Caccia e il ricordo di un concittadino che la guerra l'ha vissuta in prima persona

Promuovere la cultura della pace, «l'unica in grado di salvare l'uomo da sé stesso»: è questo il messaggio che ha portato con sè la celebrazione della Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate a Busto Garolfo.

Galleria fotografica

4 novembre - Busto Garolfo 4 di 19

«Questo momento vuole ricordare la fine della Grande Guerra nel suo centesimo anniversario, la giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate – ha esordito il sindaco Susanna Biondi –. Per questo voglio iniziare proprio con un ringraziamento alle Forze Armate ed alle nostre Forze dell'Ordine, ai Carabinieri e alla Polizia Locale che con il loro operato quotidiano ci consentono di vivere in un paese più tranquillo e più sicuro. Rivolgo il pensiero anche alle Forze Armate che a livello internazionale sono chiamate ad impegnarsi ed a sviluppare missioni umanitarie di pace fondamentali. Giornate come quella di oggi non sono e non devono essere momenti di vuota retorica: giornate come quella di oggi devono rappresentare per tutti noi un momento di preziosa riflessione sull'assurdità della guerra e devono servire a prometterci che ognuno di noi, ogni giorno, in quelle che sono le proprie attività, farà tutto il possibile per affermare e sviluppare la cultura della pace, l'unica che è in grado di salvare l'uomo da sè stesso».

Per «portare avanti la memoria di quegli avvenimenti e di quei vissuti» Palazzo Molteni quest'anno ha scelto una "formula al cubo", tra i canti del "Coro per cantare", le riflessioni dei giovani studenti della scuola secondaria di primo grado Caccia e il ricordo di un concittadino che la guerra l'ha vissuta in prima persona, per «creare un momento dal significato denso – come ha spiegato la prima cittadina –, un momento eloquente, un momento di riflessione, di emozione, di memoria insomma, costruito insieme a diverse realtà con l'intento comune di affermare nettamente l'assurdità della guerra e di costruire una seria coscienza critica del perchè la guerra, qualsiasi guerra, è orrore». 

Così il Coro per Cantare ha fatto risuonare tra le pareti della sala consiliare di via Magenta "La leggenda del Piave", un canto dedicato all'orrore provato dai soldati nelle trincee, «quando non potevano muoversi ed il loro destino era segnato», e "Era una notte che pioveva". Poi è toccato ai pronipoti Eleonora e Stefano (l'assessore alle politiche sociali Stefano Carnevali, ndr) far rivivere, grazie ai documenti conservati dalla famiglia ed al lavoro del Gruppo di Ricerca Storica di Busto Garolfo, la memoria di Carlo, cittadino bustese che ha vissuto prima la guerra in Libia e poi la Grande Guerra, conoscendo anche la prigionia. Infine, sono stati i ragazzi della classe terza della scuola Caccia a portare al pubblico in sala «una riflessione semplice ma davvero molto intensa» sulla guerra che affonda le sue radici nella canzone di Fabrizio De André "La guerra di Piero".

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 04 Novembre 2018
Leggi i commenti

Galleria fotografica

4 novembre - Busto Garolfo 4 di 19

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore