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Ivo Paiusco a New York: da Meucci e Garibaldi a Dorothy Day

 Omaggio a Dorothy Day con una visita alla sua tomba al Resurrection Cemetery di Staten Island

Caro direttore, la mia permanenza a New York è giunta quasi alla fine, ma sarebbe stata incompleta senza un omaggio a Dorothy Day con una visita alla sua tomba al Resurrection Cemetery di Staten Island, uno dei cinque boroughs della città, forse il meno famoso e con meno attrazioni. Si tratta di un grande cimitero cattolico situato in un'isola con una forte presenza di nostri correligionari, come abbiamo potuto vedere dalle molte parrocchie e scuole lungo il percorso e dai moltissimi eserciźi commerciali che portano un cognome italiano. Il viaggio da casa nostra è un poco impegnativo perchè occorrono circa due ore di mezzi pubblici, quindi un piccolo pellegrinaggio al quale mia moglie si è accinta con un po' di perplessità perchè mi ritiene un poco fissato, e anche perchè ha in mente gli ultimi acquisti da fare nel poco tempo che ci separa dalla partenza, dico io. Comunque dopo la messa mattutina delle nove degli ispanici nella chiesa di S.Anna sulla 110ma strada siamo partiti, anche in compagnia di nostra figlia Tecla.

Prima tappa il tragitto verso la punta di Manhattan con la linea verde della metropolitana, da East Harlem fino a Bowling Green, dove c'è il famoso toro o "raging bull", cioè l'ultima fermata prima di arrivare a Brooklyn. Da lì in cinque minuti a piedi siamo arrivati all'imbarco del ferry per Staten Island. Ogni mezz'ora un grande traghetto trasporta la gente da Manhattan a Staten Island e viceversa. Il viaggio è gratis e dura circa 30 minuti. Oggi il tempo non era ottimale per via di una grande foschia, che comunque non ha impedito la vista da vicino della statua della libertà. Sbarcati a Staten Island la terza tratta del viaggio è stata a bordo del bus S78, che attraversa tutta l'isola da nord a sud e che circa in un'ora e qualche decina di fermate ci ha portato a destinazione. Si tratta di un isola prettamente residenziale con quartieri anche molto belli di villette singole e bene allineate. Due curiosità lungo il percorso.

La prima è la scoperta di un museo dedicato a Meucci (quello del telefono) e a Garibaldi. Da internet ho scoperto che esso occupa da alcuni anni la casa che fu la fabbrica di candele di Meucci, il quale ereditò alcuni cimeli di Giuseppe Garibaldi, suo amico, il quale trascorse in esilio – cosa a me del tutto sconosciuta – due anni in questo luogo prima di partecipare alla spedizione dei mille. Il museo è gestito da una loggia massonica americana, il che non mi meraviglia essendo l'eroe dei due mondi colui che dichiarò che papa Pio IX era un metro cubo di m…. In pieno stile locale il giardino del museo è un tripudio di bandierine americane e italiane.

La seconda curiosità è che a un certo punto il bus è stato assalito da una quindicina di studentesse adolescenti, tutte in divisa, con gonna scura e maglietta bianca con la scritta SJHA. Le ragazzine molto ciarliere e vivaci hanno fatto tutte tempo a scendere prima della nostra fermata. Dalla scritta ho scoperto che sono allieve di una scuola cattolica femminile gestita da una congregazione di suore e dedicata a San Giuseppe. Finalmente arriviamo a destinazione e lo capiamo dalla vista alla nostra destra dei prati del cimitero costellati di lapidi tombali tutte ordinate e della stessa dimensione.

La tomba della serva di Dio Dorothy Day è nel campo 10, presso l'ingresso. Chiedo informazioni all'impiegata dell'ufficio all'ingresso, la quale sollecita si alza ed esce ad indicarci, cinquanta metri più in là, la tomba. Rimango stupito dalla semplicità. Sul prato una lastra di pietra con incisi il nome, le date di nascita e morte e la scritta "Deo gratias". In alto sono incisi il pane e i pesci, simboli eucaristici. La scritta di ringraziamento esprime ciò che ha mosso Dorothy in tutta la sua vita e le ha dato energia nel servizio ai poveri di New York. Sulla tomba anche due conchiglie, messe da chi certo conosceva quanto piacesse a Dorothy collezionarle durante il periodo da lei vissuto nella sua piccola casa in riva al mare poco distante da qui, sulla Raritan Bay.

Abbiamo deposto dei fiori e recitato una decina di ave maria chiedendo a Dorothy Day di farsi portatrice delle nostre istanze. Volevamo accendere anche un cero ma abbiamo scoperto che è proibito. Siamo quindi passati alla cappella del cimitero, di recente costruzione, che in alcune vetrate policrome porta raffigurati alcuni santi. Con nostra sorpresa abbiamo scoperto che Dorothy Day è gia stata raffigurata, nonostante la causa di beatificazione sia ancora in corso, segno dell'impronta da lei lasciata in questa nazione. Di fianco all'altare invece troneggia una staua di un santo italiano. Indovinate chi? Ma Padre Pio, ovviamente, sicuramente punto di riferimento della devozione popolare degli italo-americani.

Lasciato il cimitero siamo andati verso la vicina spiaggia, sopra un pontile occupato da pescatori. Il sole era tornato e il paesaggio era splendido.

Il ritorno a casa è stato piacevole, grazie al bus della linea SIM2 che, attraverso il ponte di Verrazano, ci ha portato ancora a downtown Manhattan via Brooklyn. Spettacolare il ponte che congiunge Staten Island a Brooklyn. Lo abbiamo imboccato in piena foschia, che si è poco a poco diradata, consentendoci  la vista sulla sinistra dello skyline di Manhattan.

Ad accoglierci a Zuccotti Park una grande rosa, simile a quella del MoMA, ma più colorata.

Alla fine anche mia moglie è stata contenta di questo viaggio-pellegrinaggio. Dicevamo tra noi che ormai è lunga la lista dei servi di Dio di cui attendiamo la beatificazione: don Giussani, Dorothy Day, Chiara Corbella, La Pira, padre Crespi di Legnano e frate Pelissier si Saint-Oyen, il paese in valle d'Aosta che frequentiamo. Hanno bisogno di essere invocati e pregati e sfidati a operare miracoli.

Ivo Paiusco


Vi lascio per finire la preghiera autorizzata dalla chiesa per Dorothy Day, in inglese, ma non è di difficile traduzione.

God our creator,
Your servant Dorothy Day  exemplified
The catholic faith by her conversion,
Life of prayer ànd voluntary poverty,
Works of mercy and witness to the justice and pea ce of the Gospel.
May her life inspire people
To turn to Christ as their saviour and guide,
To see his face in the wordl's poor and
To raise their voices for the justice
Of God's kingdom.
We pray that you grant the favors we ask
Through her intercession so that her goodness
And holiness may be more widely recognized
And one day the Church may proclaim her Saint.
We ask this through Christ our Lord. Amen.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Ottobre 2018
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