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E’ a Cerro Maggiore il primo condominio cardioprotetto dell’Alto Milanese

L'inaugurazione del defibrillatore, disponibile h24 anche ai cittadini, questa mattina, sabato 6

Il 26esimo defibrillatore semiautomatico di Cerro Maggiore è un dae speciale: è lo strumento salvavita del primo condominio cardioprotetto di tutto l'Alto Milanese. Il primato va al condominio Anna di via Camillo Benso Conte di Cavour. E dietro questo primato c'è il bellissimo gesto di un uomo: l'amministratore di condominio Gianfranco Calvio. Il ragioniere ha deciso di donare il defibrillatore ai suoi condomini una volta venuto a conoscenza dell'importanza della defibrillazione nei momenti di emergenza e del fatto che la maggior parte degli arresti cardiaci occorre in casa.

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Inaugurazione del primo condominio cardioprotetto dell'Alto Milanese - Cerro Maggiore 4 di 12

«Il mio è un gesto fatto con il cuore – ha spiegato l'amministratore del condominio Anna di Cerro Maggiore durante l'inaugurazione avvenuta questa mattina, sabato 6 -. Nasce da due motivi principali: in Italia il 75-80% dei cittadini ormai vive in condominio ed è lì che si registrano i maggiori incidenti. La donazione di oggi è sì per il condominio, principalmente, ma è anche utile a tutti i cittadini. Mi piacerebbe che questo gesto funzionasse da sprono per i miei colleghi e che pian piano tutti condomini spingano a installare un defibrillatore. Un grazie particolare, poi, va a Marco (Bandirali, volontario di Sessantamilavitedasalvare, ndr), senza il quale l'idea certamente non mi sarebbe venuta e che mi ha aiutato a conoscere questa realtà».

«Cerro Maggiore, con i suoi 26 dae, è uno dei Comuni più cardioprotetti della Lombardia – ha aggiunto Mirco Jurinovich, presidente di Sessentamilavitedasalvare -. La presenza di una forte rete di defibrillatori sul territorio è davvero essenziale in caso di emergenza e può fare la differenza tra la vita e la morte in caso di arresto cardiaco».

Il defibrillatore è stato inaugurato alla presenza del sindaco Nuccia Berra, che ha ringraziato personalemente Calvio e i volontari di Sessantamilavitedasalvare per il loro impegno. In collegamento telefonico, poi, anche la dottoressa Daniela Aschieri, "mamma" del Progetto Vita Piacenza, da cui è partita la spinta per diffondere la cultura dell'emergenza in tutta Italia.

Redazione
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Pubblicato il 06 Ottobre 2018
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