L'avevamo già visto una quindicina di giorni fa. Ma non eravamo riusciti ad avvicinarlo.

Oggi, sabato 11 agosto, è stato lui a mostrarsi disponibile a scambiare due parole.

Siamo all'incrocio semaforico, vicino all'Inps, tra la SP12 e via Podgora.

L'impressione è aver di fronte un fraticello sul quale è passato un treno. Il saio che lo ricopre è strappato sulle maniche, sui bordi, davanti e dietro. E' tenuto insieme da pezzi di spago.

Il volto esprime una evidente sofferenza, accentuata da una dentatura solo parziale e da una barba lunga e incolta.

Ma parla bene la nostra lingua. Tra le mani un bicchiere di carta nel quale non c'è traccia di monete offerte dagli automobilisti di passaggio, sollecitato, spiega: "Mi chiamo Paolo. Arrivo dalla Romania…".

L'asfalto scotta come una piastra per la grigliata ferragostana. Eppure Paolo è a piedi nudi: "E qui ci se arrivato scalzo?".

Ci guarda. Sorride e non risponde. Porge il bicchiere per l'elemosina.

Mentre ci allontaniamo, un passante guarda e completa l'informazione: "Sarà anche a piedi nudi, ma qui arriva e riparte in auto…". Possibile?

La Polizia locale è informata e sta valutando la situazione.