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Palaborsani, per le opposizioni di Castellanza è stato «svenduto»

Soragni e Colombo chiedono di creare un accordo per usare a prezzi agevolati la piscina di Legnano - Ribadita dalla giunta la volontà di tenere buoni rapporti con Legnano per motivi anche urbanistici

Approvata anche in consiglio comunale a Castellanza la convenzione tra il Comune di Castellanza, Castellanza Servizi Patrimonio srl ed il Comune di Legnano, finalizzata alla valorizzazione dei servizi e degli impianti sportivi. Le opposizioni (presenti solo Angelo Soragni, Paolo Colombo e Mino Caputo) non si sono però certo risparmiate nel giudicare «svenduto» il palazzetto.

«I cambiamenti, anche se minimi, ci sono – ha spiegato Gigi Croci -. Sono state ridotte da 20 a 10 le ore scontate del 50%. Prima la struttura veniva concessa anche tre week-end gratuitamente, ora solo due con tariffa scontata del 50%. Sono stati inoltre tolti i riferimenti a società sportive, in modo che sia Legnano a decidere a chi concedere gli spazi. Il prezzo di 50mila euro annui è invece rimasto invariato. La nostra intenzione – ha risposto poi a Soragni che ha mostrato perplessità sulla durata annuale – era di fare una convenzione di 3 anni, ma Legnano non era d’accordo». Sì, in sostanza, Legnano non si prenderebbe l’onere di un contratto pluriennale se poi per caso le società che hanno bisogno della struttura (in questo momento il Legnano Basket fondamentalmente), dovesse «andare gambe all’aria» per dirla come Croci.

Poco convinto della validità della convenzione, il consigliere Colombo (nella foto) ha fatto presente che così «Legnano vince alla stragrande» e citando le parole dell’assessore allo sport legnanese Franco Colombo, ha ricordato che «loro non hanno possibilità di avere un altro palazzetto», quindi, chiede il consigliere, «perchè stipulare una convenzione per solo un anno, quando Legnano avrebbe dovuto rischiare firmando un contratto almeno triennale? Per un costo di appena 50 mila euro. Se l’anno prossimo a Legnano non interessa più il palazzetto, è Castellanza che ci perde».«Nel 2010 la Mc Carnaghi pagava 70mila euro annui e con contratto quadriennale – ha proseguito Colombo -.  Noi gli diamo anche la possibilità di chiamarlo “Palazzetto di Castellanza e Legnano”, ma non esiste, è un'usurpazione alla memoria dei cittadini che hanno pagato le imposte. Quelle di Franco Colombo sono frasi di circostanza, perchè di fatto non ci sono rapporti reciproci. Il problema è che noi non riusciamo a dare contenuto al palazzetto e siamo obbligati a svenderlo. Vorrei capire se Legnano ci concederebbe l’uso degli impianti natatori con la stessa logica con la quale noi gli concediamo il palazzetto. Per reciprocità dovrebbero farci prezzi stracciati».

Colombo ha trovato d’accordo anche Soragni nel ribadire che Castellanza dovrebbe approfittare che a Legnano serve il Palaborsani, per chiedere agevolazioni per l’uso da parte dei castellanzesi, della piscina. Croci ha quindi fatto presente che «un accordo del genere è da costruire. Potrebbe essere una richiesta da avanzare e, dato che Castellanza non ha la piscina, se Legnano ci offre un minimo di sconto, portiamolo a casa».

Alle opposizioni è stato fatto poi presente che, tra le motivazioni, lo scopo di un costo così basso è anche per mantenere buoni rapporti con la vicina città, «Non è il caso di usare le maniere forti, anche perchè questa amicizia ci può tornare utile per aspetti urbanistici – ha ribadito –. Nella prossima convenzione poi valuteremo con Legnano la possibilità di ampliare il palazzetto e utilizzarlo insieme. Se ciò non avverrà faremo le nostre valutazioni, ma la soluzione al momento non è quella di tenerlo vuoto. Noi vogliamo un Palaborsani vivo, indipendentemente dalla provenienza delle squadre. 50mila euro coprono il campionato, ma ci sono poi gli allenamenti e comunque le ore usate dai professionisti al mattino noi non le sfrutteremmo. Noi vogliamo collaborare per l’uso del palazzetto e la soluzione potrebbe essere quella di ampliare la struttura». 

La convenzione è stata alla fine approvata con l'astensione di Caputo e Soragni che hanno giudicato comunque valido il discorso di collaborazione con la città vicina, mentre Paolo Colombo ha votato contro: «Legnano vi farà pesare al tavolo la loro dimensione e la loro forza – ha concluso il consigliere di minoranza -. Non ha nessun senso citare una serie di tentativi pacificatori per una qualche eventualità urbanistica».

Redazione
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Pubblicato il 27 Luglio 2018
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