Un mix di responsabilità: sia del gestore dell'autostrada, sia dei conducenti dei mezzi. É questo quello che emerge dagli stralci della perizia riguardante il tragico incidente di Capodanno sulla A5, in cui perse la vita la canegratese Federica Banfi e altri ragazzi rimasero feriti.

La consulenza tecnica di parte diposta dalla Procura di Aosta è stato depositata lunedì 2 luglio. Come riporta Ansa per la SAV, gestore del tratto di autostrada in cui si è consumata la tragedia, i fattori considerati problematici sarebbero quelli legati all’organizzazione del servizio di spargisale, alle modalità di segnalazione del pericolo di ghiaccio sulla carreggiata, con solo due cartelli e non facilmente visibili, e alla possibile carenza di strumenti per segnalare i cambiamenti atmosferici per poter attivare i mezzi spargisale. Per quanto riguarda le due persone alla guida, invece, la consulenza tecnica di parte segnalerebbe come non prudenziale la velocità di marcia dei due mezzi.

Federica era in vacanza in Valle d'Aosta con l'oratorio di Canegrate e San Giorgio su Legnano. Quella sera i ragazzi si stavano spostando da Brusson verso Aosta per festeggiare. Verso le 23, all'altezza di Chatillon, il furgoncino su cui viaggiava Federica sbandò, venendo poi colpito dal pullman che li seguiva. La strada era ghiacciata a tratti. L'inchiesta per chiarire quanto successo è ancora aperta.