Archivate le eccezioni preliminari, il processo a Leonardo Cazzaniga è ormai pronto ad entrare nel vivo. Il medico, ex viceprimario del pronto soccorso di Saronno, è chiamato a rispondere davanti alla Corte d'Assise di Busto Arsizio per 14 morti sospette, 11 delle quali avvenute in corsia e 3 nella famiglia della sua amante e infermiera Laura Taroni.

Nell'udienza di oggi, lunedì 11 giugno, la corte bustocca ha respinto tutte le eccezioni di incompetenza territoriale e per materia presentate: il processo, quindi, proseguirà in via Volturno, lì dove è iniziato. Respinta anche la richiesta di esclusione del responsabile civile presentata dal legale di Nicola Scoppetta, primario del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno all'epoca dei fatti per i quali si celebra ora il processo che vede imputato Leonardo Cazzaniga.

L'ASST Valle Olona, invece, nell'udienza odierna ha revocato la propria costituzione di parte civile nei confronti di tutte le parti in causa. Nessuna rinuncia alla richiesta di un eventuale risarcimento da parte dell'azienda ospedaliera, ma una mera valutazione di opportunità: sarà la Corte dei Conti, ora, a decidere se esercitare l'azione contabile, ferma la possibilità per l'ASST di agire in sede civile per il risarcimento del danno d'immagine.

Il "verdetto" della corte bustocca sulle liste testi e sulle istanze istruttorie depositate oggi da accusa, difesa e parti civili si conoscerà solo all'udienza del prossimo venerdì 15 giugno. Saranno comunque più di 150 i testi che saranno chiamati, a partire dalla prossima udienza, a rispondere in aula per delineare i contorni della vicenda. E tra i testi chiamati a deporre venerdì c'è anche Clelia Leto, l'infermiera che ha dato il là all'inchiesta "Angeli e Demoni".