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Rescaldina, arriva in paese l’ispettore ambientale

Sono in corso le selezioni per individuare la figura che si occuperà a tempo pieno di ispezionare i rifiuti abbandonati per individurane la provenienza

Rescaldina si prepara ad accogliere l'ispettore ambientale: proprio in questi giorni, infatti, si stanno svolgendo le selezioni per individuare la nuova figura che si occuperà a tempo pieno, per l'appunto, di ispezionare i rifiuti abbandonati per individuarne la provenienza.

Un altro passo avanti, quindi, nella politica del "rifuto zero" che da sempre è uno dei punti cardine per la giunta guidata da Michele Cattaneo. «La raccolta differenziata è stata, eccezion fatta per qualche condominio particolarmente problematico, un successo stratosferico – sottolinea il sindaco –: siamo passati dal 58% al 77%». Con un introito, per le casse comunali di 143.849,08 euro grazie alla rivendita di carta, plastica e vetro.

Qualche problema c'è ancora, vuoi «qualche cittadino un po' troppo indisciplinato», vuoi che «i rifiuti che si accumulano davanti ad un caseggiato ne attirano altri». Ma la situazione nel complesso soddisfa il primo cittadino, anche grazie a qualche esempio "virtuoso" per cui si pensa al bis: «Abbiamo sperimentato in via Aldo Moro un progetto sociale che ha dato risultati ottimi, tant'è che percorrendo il cavalcavia che da Rescaldina porta a Rescalda non si vedono più rifiuti fuori dai condomini di quella via – spiega Michele Cattaneo –. Grazie ad un un intervento educativo importante, con educatori che sono andati casa per casa a spiegare come si fa la raccolta e che sono stati presenti al momento dell'esposizione del rifiuto, abbiamo praticamente risolto il problema. Per questo stiamo pensando di investire per replicare questo modello in altri caseggiati difficili».

Nei mesi scorsi contro i furbetti della spazzatura in paese sono state installate anche quattro fototrappole, apparecchiature mobili che si camuffano nei cartelli stradali ed entrano in azione nel momento in cui registrano un movimento. «Le fototrappole funzionano – commenta il primo cittadino –, con il limite che le persone non hanno il nome scritto in faccia, quindi se chi abbandona il rifiuto non è riconoscibile dalla Polizia Locale… Quando le fototrappole catturano l'immagine di un'automobile, invece, si riesce a risalire a chi ha abbandonato il rifiuto».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Giugno 2018
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