Celebrazioni ufficiali a San Vittore Olona per il 73° anniversario della Liberazione. Dopo il raduno davanti al Municipio, il corteo di autorità e il gonfalone hanno sfilato per le vie cittadine fino alla tomba sacrario, con la partecipazione allargata di numerose associazioni e gruppi, tra cui il complesso bandistico, l’associazione Gruppo Alpini, gli alunni dell’Istituto comprensivo Carducci, la Protezione Civile, l’associazione Croce Azzurra, il C.S.A., una rappresentanza dell’amministrazione comunale di Corsico e don Davide.

Dopo la benedizione, il sindaco, Marilena Vercesi, ha sottolineato l’importanza della ricorrenza, che «non sta soltanto a significare la fine della guerra ed il passaggio alla democrazia, ma sta a significare, e deve significare, che quei principi fondanti la nostra Repubblica, sono in pericolo e questo a causa di una sorta di scontro che esiste tra la ragione e la razionalità, tra la conoscenza e la preparazione da un lato e, dall’altro, il pregiudizio, l’ignoranza, la maleducazione, la presupponente incapacità di valutare criticamente i fatti».

Marilena Vercesi, poi, ha ricordato i fatti di cronaca, recenti e passati, scatenati da queste «anomalie sociali»: solo pochi giorni fa, infatti, il sindaco di Castano Primo Giuseppe Pignatiello è stato oggetto di minacce ed intimidazioni, mentre nel 2013 il sindaco di Cardano al Campo Laura Prati fu assassinata da un ex dipendente. Ed ecco quindi che «la sfida che la ricorrenza del 25 aprile ci ripropone non è soltanto una sfida per la libertà e la democrazia, ma è anche la sfida tra una parte delle società ragionevole, moderata, presente a sé stessa e, dall’altra parte, gruppi di persone organizzate che utilizzano i moderni mezzi di comunicazione per propagandare idee infondate e sballate che servono soltanto a procurarsi del consenso a basso prezzo. Riprendere la nostra vera identità e cercare di far sì che la cosa pubblica sia amministrata da persone consapevoli della realtà e che la realtà la conoscono e accettano, e non certo da coloro che rimangono in superficie, non approfondiscono e sono privi di spirito critico».

Ed è proprio lo spirito critico che questi momenti di riflessione dovrebbero stimolare in tutti, in particolare i giovani, presenti in gran numero alla celebrazione.