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Crollo alle De Amicis, intervengono M5S e Popolo della Famiglia

La richiesta è quella di una maggior sicurezza e di maggiori investimenti sugli edifici scolastici  

Dopo il crollo di una parte del controsoffitto in una classe delle scuole De Amicis dell'istituto comprensivo Pascoli, intervengono il M5S cittadino e il Popolo della Famiglia per chiedere maggior sicurezza e maggiori investimenti sugli edifici scolastici. 

Sotto i due comunicati


Crolla il soffitto della scuola elementare De Amicis a Busto Arsizio, in centro città. No, nessun terremoto, nella città delle incompiute ormai è ordinaria amministrazione chiudere aule o palestre degli edifici scolastici per inagibilitá. Abbiamo già denunciato la situazione di estremo degrado delle scuole Tommaseo, e continuiamo a ricevere segnalazioni di genitori preoccupati da altre scuole. Questa volta però dei bambini di seconda elementare hanno rischiato di farsi veramente male, dal soffitto si è distaccato l’intonaco facendo cadere i quadrotti in compensato del controsoffitto di una buona parte di un’aula. I quadrotti, dai racconti e da quello che si è visto nelle foto, sono piombati sui banchi mentre i bambini stavano facendo lezione provocando il ferimento di tre bambine e un grande spavento di tutta la classe e delle classi vicine che hanno sentito i compagni urlare. Come è potuto succedere? A bilancio per l’anno 2017 erano previsti 2,7 miloni di euro di manutenzioni straordinarie alle scuole tra cui una voce di 300.000 euro dedicata all’istituto Bossi-De Amicis. Come sono stati usati quei soldi? Se sono stati usati… perché nel bilancio di quest’anno sono previsti 4,3 milioni di euro di investimenti sugli edifici scolastici, ma alcune voci sembrano le stesse del 2017, quindi si può presumere che gli interventi in realtà siano stati posticipati. Non è accettabile per dei genitori dover portare i propri figli a scuola con l’angoscia di non sapere che sono in un luogo sicuro! L’amministrazione non può sempre giustificarsi dicendo che mancano i soldi, quando poi non partecipa ai bandi statali, qundo poi per il Baff non si bada a spese (vogliamo commentare i biglietti gratis per Ligabue mentre i bambinni rishiano la vita?), quando al teatro sociale vengono elargiti 100.000 euro ogni anno e soprattutto quando nel bilancio di quest’anno vengono stanziati d’emblée 3 milioni e 700 mila euro per il “parco dello sport” a Beata Giuliana. Il Movimento 5 Stelle farà una interpellanza al comune per sapere come sono stati utilizzati i soldi a bilancio per le scuole nel 2017 e per sapere in che stato versano le scuole di Busto, anche in rapporto alla normativa sulla sicurezza e sull’antincendio. Crediamo che questa brutta esperienza non possa rimanere senza colpevoli. Vogliamo scuole sicure per i nostri figli!

Claudia Cerini & Luigi Genoni Consiglieri Comunali Movimento 5 Stelle di Busto Arsizio


Mercoledì 18 aprile: un giorno come tanti altri. Genitori che lavorano, altri in altre faccende affaccendati, ma TUTTI ugualmente tranquilli perché sanno che i loro figli sono al sicuro nelle loro aule scolastiche, accuditi dalle loro maestre e dal personale scolastico. Ma ecco che improvvisamente quella giornata sta per trasformarsi in un incubo.

Riportiamo di seguito un estratto da una mail che ci è pervenuta da una maestra delle scuole Bossi-De Amicis che desidera restare anonima.

Alle 16,00 un boato avvisa che sta succedendo qualcosa di terribile e quella che era partita come una giornata di “ordinaria tranquillità” si trasforma in terrore. Parte del controsoffitto in legno di un’aula delle scuole De Amicis di Busto Arsizio sta crollando ferendo lievemente tre bambine colpite alla testa: un miracolo che non sia andata molto peggio! Immediatamente le maestre applicano il piano di evacuazione. Gli zaini, i libri e tutto il materiale scolastico vengono abbandonati: priorità mettere in salvo i bambini come fossero loro figli! Le maestre controllano se i loro alunni, ancora incoscienti della gravità di quanto sta accadendo, siano tutti presenti. Mentre i banchi si riempiono di macerie, le maestre stringono a sé i bambini più piccoli ed i più spaventati.

Ecco che quella giornata di “ordinaria tranquillità” (per riprendere la definizione della maestra) per le famiglie di quei bambini si trasforma in angoscia! Costretti a lasciano di corsa il posto di lavoro o le faccende in cui erano impegnati per affrettarsi a raggiungere la scuola ansiosi di riabbracciare i loro bimbi: quella stessa scuola dove li avevano lasciati al mattino ed in cui credevano fossero al sicuro. 

E’ letteralmente “andata bene!” però … e di però ce ne sono tanti (soldi messi a bilancio ma non spesi, bandi a cui non ci si iscrive, fondi che vengono destinati ai comuni meno virtuosi, e così via) e andranno chiariti nelle sedi competenti. A noi non interessano le polemiche, a noi del POPOLO DELLA FAMIGLIA interessa il BENE dei nostri figli e delle nostre famiglie. Le nostre famiglie non meritano di dover continuamente essere vittime delle inefficienze e mancanze di un "Servizio pubblico” sempre meno presente e attento alle loro esigenze. La scuola è una seconda casa a cui affidiamo i nostri figli per svolgere il suo ruolo fondamentale di collaborazione educativa e formativa per la loro crescita e quel luogo DEVE fornire tutte le stesse garanzie di sicurezza, se non di più, delle nostre case soggette al rispetto di un numero indefinito di leggi sulla sicurezza che NOI DOBBIAMO RISPETTARE PAGANDO! Purtroppo, quelle stesse regole, per loro "valgono meno" perché è l'intero sistema della pubblica istruzione che andrebbe riformato e che ormai non regge più mostrando tutte le sue pecche! Edifici scolastici troppo vecchi, in molti casi si tratta di edifici “storici”, che  ormai sono in condizioni di manutenzione davvero al limite dell'agibilità (in città abbiamo diverse di queste situazioni) e  dovrebbero essere quindi oggetto di una serie di revisioni e collaudi di strutture, impianti e barriere architettoniche (queste sconosciute!) che comporterebbero spese enormi. Invece le risorse a disposizione per le scuole sono sempre meno e quelle poche, essendo insufficienti, si cerca di usarle per mettere in ordine più cose possibile; così ecco che quei pochi interventi (gli indispensabili, diremmo), vengono eseguiti secondo il criterio del prezzo più basso non assicurando adeguati standard di qualità e sicurezza. In molte scuole mancano i fondi necessari addirittura per il materiale scolastico e le nostre famiglie si sono sempre rese disponibili ad autotassarsi per sopperire a tali gravi mancanze. Sulla sicurezza e sull'incolumità dei nostri figli e delle nostre famiglie non si può scherzare!  

Chiudiamo con un appello all’amministrazione ed alle numerose associazioni cittadine.

Dopo lo scampato pericolo, numerose famiglie, in particolare quelle che non hanno a disposizione l’aiuto di nonni e parenti, si troveranno a dover affrontare un’altra difficoltà: dove lasciare i bambini nell’attesa che le scuole riaprano? Ci auguriamo che venga attivata immediatamente una rete di strutture in grado di fornire adeguato supporto a queste situazioni. 

Circolo Popolo della famiglia di Busto Arsizio.

Redazione
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Pubblicato il 20 Aprile 2018
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