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Mediazione del conflitto familiare, So.Le apre il servizio ai solventi

L’azienda consortile estende la mediazione familiare e il sostegno alle separazioni agli accessi spontanei

Novità in vista per la mediazione del conflitto familiare: se fino ad oggi i servizi i servizi di mediazione familiare e di sostegno erano stati riservati alle coppie inviate dal servizio tutela dei minori e dall’autorità giudiziaria, ora, sfruttando una possibilità contemplata nel regolamento d’ambito, l'azienda consortile So.Le li rende disponibili, dietro pagamento, anche per coppie in fase di pre-separazione o già separate e ai singoli che richiedano un supporto specifico rispetto alle problematiche inerenti questa difficile e spesso dolorosa fase dell’esistenza personale.

«Le risorse che oggi finanziano questi servizi provengono dal fondo nazionale per le politiche sociali e rientrano in una sperimentalità destinata a esaurirsi – spiega il direttore di So.Le Fabio Clerici –. Se quindi, a fronte di una domanda in crescita, vogliamo sostenere mediazione e sostegno, dobbiamo pensare ad autofinanziarli aprendoli ai solventi. Questo fermo restando le aree in esenzione, per motivi di reddito o di condizione. La nostra scelta non è soltanto finalizzata a finanziare l’area istituzionale del servizio in esenzione, ma a potenziarlo nella sua estensione – oggi di nove ore settimanali – e nella sua capacità. L’obiettivo ultimo è quello di ottenere l’accreditamento come consultorio familiare».

Ad oggi, al servizio, accedono una trentina di coppie, di cui 23 sono stati nuovi accessi registrati
nel corso del 2017
, mentre un paio sono le coppie entrate dall’inizio del 2018. Il numero medio di
accessi per coppia varia dai 10 ai 12 incontri, che hanno cadenza mensile. Il servizio è gestito da
So.Le in collaborazione con il Centro Terapia per l’adolescenza (CTA) onlus
, storico partner dei
servizi per i minori in ambito territoriale che fornisce tre professioniste nella mediazione familiare,
due psicologhe-psicoterapeute e un'assistente sociale.

«Il servizio individua quattro obiettivi – precisa Francesco Vadilonga, direttore del CTA –: l’adattamento alla situazione della separazione di tutti i componenti della famiglia; una comunicazione il più possibile aperta verso i bambini durante la separazione; la riduzione del conflitto; il raggiungimento di accordi sulla nuova organizzazione della vita familiare a seguito della separazione e sugli aspetti patrimoniali. È importante ricordare che il servizio può aiutare le coppie non ancora separate a trovare accordi sulla base dei bisogni dei figli senza ricorso ai legali, raggiungendo quindi una separazione consensuale».

Il metodo adottato dal CTA nel servizio di mediazione si è costruito negli anni, fa riferimento a tecniche sviluppate in ambito psico-giuridico e prevede colloqui di coppia, individuali, familiari e l’ascolto del minore (in accordo con i genitori), anche attraverso strumenti innovativi ispirati al video feedback.

«Il servizio di mediazione aiuta i genitori ad acquisire un ruolo da protagonisti nel passaggio della separazione e non a giocare quello di semplici assistiti – conclude Valentina Panigo, responsabile del servizio di mediazione –. Puntiamo a lavorare sulle risorse dei genitori, e questo rappresenta una differenza importante rispetto al servizio di tutela minori, dove è la protezione del bambino a essere il fulcro. Medesima è la situazione, ma diverso è l’angolo visuale, in questo caso focalizzato sulla ricerca di un accordo».

La tariffa per il servizio a domanda libera è fissata a 60 euro per accesso a coppia. Per informazioni si può contattare il servizio di mediazione dell’azienda So.Le il lunedì dalle 13.00 alle 18.00 e il mercoledì dalle 12.00 alle 18.00 allo 0331.181669. Il servizio ha sede negli spazi dell’azienda So.Le, (edificio A6 della Tecnocity via XX Settembre, 30 Legnano).

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Marzo 2018
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