San Giorgio su Legnano ha "varato" ufficialmente il nuovo regolamento per l'applicazione della tariffa puntuale per il servizio di igiene urbana, preparato a sei mani insieme agli altri "colleghi" che hanno preso parte alla sperimentazione, ovvero Magnago e Canegrate.

Le novità portate dalla TARIP, essenzialmente, andranno ad incidere sulla quota variabile del tributo, e precisamente sulla componente che riguarda il rifiuto indifferenziato. In totale, per il comune di San Giorgio si parla di un importo "interessato" di 77.915,68 euro, pari al 9,65% del costo complessivo del servizio, che ammonta a 807.529 euro. 

Novità nel loro complesso ampiamente preannunciate, ma che hanno provocato ugualmente più di una polemica tra i banchi del Parlamentino cittadino. Prima, per voce di Alberto Turturiello, capogruppo di Forza Italia: «Portare un provvedimento con tutti questi punti quando fino a ieri si è stati impegnati in campagna elettorale – è stata la "requisitoria" del consigliere forzista – significa chiedere un'approvazione a scatola chiusa. È una mancanza di rispetto verso le forze politiche: voterò contro non per il provvedimento, ma perché non è stata data l'opportunità a chi rappresenta a San Giorgio una forza politica di valutarlo adeguatamente. L’amministrazione avrebbe dovuto dimostrare più sensibilità».

«Proprio perché lo riteniamo un provvedimento molto importante per l'intero consiglio comunale – è stata la replica del primo cittadino Walter Cecchin –, il nuovo regolamento è stato inviato in data 15 gennaio a tutti i consiglieri e ai gruppi consiliari. Il giorno 31 gennaio, inoltre, è stata convocato una riunione con i capigruppo affinché prima dell'approvazione potessero presentare eventuali suggerimenti, alla quale il consigliere Turturiello non era presente (c'è stata anche un'assemblea pubblica lo scorso 15 febbraio «proprio per illustrare le novità», come ha sottolineato il neocapogruppo Franco Gallazzi, ndr). Dire che i documenti sono stati consegnati a ridosso delle elezioni mi sembra pretestuoso».

Poi, per bocca di Carlo Tatti della Lega Nord: «Questa Tarip cambia poco o nulla – è stata invece la posizione della Lega Nord –, rimescola solo le carte rendendo i meccanismi più complicati e più difficile per l'utente verificare se la tariffa applicata è corretta. È la solita patrimoniale camuffata, solo una piccolissima parte della raccolta dei rifiuti viene assoggettata alla raccolta consumo: il tributo aumenta complessivamente di 30mila euro, per differenziare 20mila euro di rifiuti».

«La tariffa puntuale – ha controbattuto il sindaco – punta da un lato a ridurre drasticamente il conferimento dei rifiuti negli inceneritori e nelle discariche, e dall’altro a compensare i costi di questa attività producendo più rifiuto differenziato. Ci stiamo muovendo verso un sistema più equo, dove chi più inquina più paga, mentre prima l'applicazione della tariffia era uguale per tutti. Questo tipo di attività ha un costo, è innegabile che, oggi come oggi, bruciare tutto costerebbe di meno, ma un paese deve pensare anche a cosa lascia sul territorio in termini di inquinamento. Proprio per questo, per raggiungere entro il 2019 l'80% di differenziata, stiamo lavorando anche con le scuole».