In copertina, un'immagine di repertorio di una seduta del Consiglio Comunale di San Giorgio su Legnano.

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A partire dal 1° gennaio prossimo e fino al 31 dicembre 2027, San Giorgio affida all'azienda So.Le. il servizio di inserimento socio-lavorativo (SISL). 

Destinatari di questo servizio sono i disabili, in particolare gli invalidi civili e gli invalidi inail, le categorie svantaggiate con certificazioni del servizio sociale o specialistico del territorio, come ad esempio i malati psichiatrici o i tossicodipendenti che passano dal SERT o dal CPS, e i casi sociali o fragili segnalati dai servizi sociali dei comuni. Queste persone dopo la segnalazione vengono prese in carico da un operatore che stila una valutazione ed un bilancio delle competenze per elaborare il percorso più idoneo. Se la persona viene ritenuta idonea ad intraprende un percorso di inserimento lavorativo, l'equipe si occupa di effettuare l'abbinamento con le aziende che hanno dato disponibilità o fatto richiesta di assunzione. L'inserimento normalmente avviene in maniera graduale, tramite dei tirocini o delle borse-lavoro finalizzate all'assunzione, i cosiddetti strumenti di mediazione.

Il SISL è storicamente gestito in convenzione tra i comuni del Legnanese già dal 2005, con comune capofila Cerro Maggiore. Con la costituzione dell'azienda So.Le. il servizio è stato ceduto in gestione a So.Le., ed è stato ceduto anche il contratto di appalto. La scadenza del contratto a dicembre 2017 è stata l'occasione per valutare l'andamento del servizio e migliorarlo.

«Il precedente criterio di riparto – ha spiegato l'assessore Michela Cavaleri durante l'ultima seduta del Consiglio Comunale – faceva da deterrente per l'utilizzo di questo servizio: il 40% dei costi di struttura era ripartito tra i comuni in quota capitaria, e il 60% suddiviso tra i comuni in base al consumo degli strumenti di mediazione. Questo comportava una mancanza di certezza dei costi fino al consuntivo del servizio, ed una minore segnalazione di persone per mancanza di fondi nei bilanci comunali da impegnare negli strumenti di mediazione. Nell contratto di servizio in approvazione, invece, i costi di struttura del servizio vengono ripartiti interamente in quota capitaria, cioè in base alla popolazione del comune. Inoltre, si riporta anche la liberalizzazione delle quote segnalate da parte dei comuni, mentre nella precedente convenzione era già stabilito un numero di quote massimo per ogni comune. Il costo degli strumenti di mediazione poi – ha proseguito l'assessore alla partita – non è più a carico dei comuni, ma del Fondo Nazionale Politiche Sociali della ex circolare 4, che riguarda il fondo regionale delle politiche sociali».

Tutto questo si tradurrà per San Giorgio in un risparmio di 2377 euro e in una spinta maggiore all'utilizzo del servizio. Attualmente, il paese amministrato dalla giunta Cecchin ha in carico cinque persone segnalate da più anni e due persone segnalate nel 2017. Sempre nell'anno che sta per concludersi, è arrivato il "lieto fine" per quattro persone segnalate, che al termine del percorso intrapreso sono state poi assunte dai datori di lavoro.