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Canoni gas non versati, “verdetto” favorevole per San Giorgio

Il primo grado di giudizio ha dato ragione al Comune guidato da Walter Cecchin: 2I Rete Gas dovrà corrispondere i canoni non versati dalla scadenza del contratto in poi

Continuano le pronunce favorevoli ai Comuni nella battaglia che vede diverse amministrazioni del Legnanese impegnate per fare chiarezza sui canoni dovuti per la gestione delle reti di distribuzione del gas dopo la scadenza dei contratti.

A fare da apripista era stata Inveruno, che nelle scorse settimane aveva ottenuto una sentenza favorevole dal Tribunale di Milano, ed ora tocca a San Giorgio: il Tribunale di Busto Arsizio, infatti, ha condannato 2I Rete Gas Spa – la società distributrice che usufruisce delle reti del Legnanese – a corrispondere al Comune guidato da Walter Cecchin 623.391,79 euro, oltre agli interessi dovuti dalle singole scadenze dei canoni ed alle somme maturate dopo febbraio 2017.

Secondo la terza sezione civile del Tribunale bustocco, infatti, l'emendamento inserito nella legge di bilancio 2017 (ai sensi del quale «L'articolo 14, comma 7, del decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, si interpreta nel senso che il gestore uscente resta obbligato al pagamento del canone di concessione previsto dal contratto. Le risorse derivanti dall'applicazione della presente disposizione concorrono al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica da parte degli enti locali»), va considerato norma di interpretazione autentica, cioè norma con la quale il legislatore è intervenuto per indicare quale tra le possibili interpretazioni di una disposizione di legge deve essere ritenuta corretta. Proprio per questo, l'emendamento va applicato anche ai rapporti già esistenti al momento della sua entrata in vigore.

«Sicuramente una sentenza che rende giustizia ai Comuni, che dal 2015 attendono che gli venga riconosciuto un diritto – è il commento del sindaco sangiorgese Walter Cecchin –. Avrei tante cose da dire su questo argomento: con il nuovo sistema di appalto per il gas stiamo svendendo i "gioielli di famiglia" dei comuni alle compagnie del gas. Questa è solo una prima fase, ci aspettiamo sicuramente ricorso in appello, sono troppi gli interessi in gioco. Ma sicuramente saremo ancora tutti uniti per affrontare nuove sfide a difesa dei comuni, ma soprattutto dei diritti dei cittadini».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Dicembre 2017
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