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Caregiver: continua la lotta della senatrice Bignami

La senatrice Bignami non nasconde soddisfazione per le 133 firme dei senatori, ma avvisa il Governo...

"Sul Caregiver Familiare gli emendamenti sono stati tutti accantonati in attesa che il governo ci faccia pervenire una proposta" lo dichiara la Senatrice bustocca Laura Bignami (Movimento X) che auspica "dopo le tante promesse fatte dal Governo e dai relatori in sede di conversione del decreto fiscale che il tema dei Caregiver sarebbe stato adeguatamente risolto in legge di bilancio, mi attendo dal Governo un emendamento concreto che da un lato riporti fedelmente la definizione di Caregiver Familiare come descritta nei miei emendamenti, dall'altro che sia istituito il fondo come promesso con le cifre lette qualche giorno fa su un importante quotidiano economico a margine di un' intervista alla relatrice Zanoni".

La Senatrice Bignami non nasconde poi la "soddisfazione per le 133 firme dei Senatori, che sostengono quella che è una battaglia di civiltà e non ha colore politico", ma avvisa il Governo "è tacito che non accetteremo formulazioni deludenti o lo stanziamento di risorse insignificanti tanto più che nella formulazione del PD dell'emendamento 30.0.3 definendo i Caregiver nell'ambito delle relazioni affettive, dunque con un termine lasco e giuridicamente irrilevante, si corre il rischio di aprire la norma a platee che certamente non sono e non possono essere inquadrate come Caregiver Familiari. Tale qualifica – precisa Laura Bignami –  può riguardare solo la persona che assiste e si prende cura del coniuge, di una delle parti dell'unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2 016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, non è autosufficiente o che necessita di ausilio di lunga durata, o non è in grado di prendersi cura di se', ed è riconosciuto invalido al 100 per cento e che necessita di assistenza globale e continua ai sensi dell'articolo 3, comma 3 , della legge 5 febbraio 1992, n. 104, per almeno una media di 200 ore mensili, ivi inclusi i tempi di attesa e di vigilanza notturni e ogni attività di assistenza diretta, ovvero nei soli casi indicati dall'articolo 33, comma 3, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, anche di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilita' anche croniche o degenerative o comunque di lunga durata necessiti di analoga assistenza globale e continua."

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Novembre 2017
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