Show di uno scatenato Roberto Gervaso in Famiglia Legnanese dove gli assenti hanno avuto davvero torto.

In barba alla postura da 80enne adagiato sulla poltrona, il giornalista e scrittore romano è stato particolarmente vivace e incisivo perchè "il corpo mi sta abbandonando, ma la testa c'è ancora e la voglia di scrivere e parlare non manca!".

Alle domande proposte da  Luigi Mascheroni, giornalista da "Il Giornale", prendendo spunto dall'ultimo libro "Le cose come stanno", Gervaso ha toccato un'infinità di argomenti con una grande dose di ironia, caratteristica del suo modo di esprimersi, perchè, ha ricordato "il giornalista deve scrivere con humor, chiarezza, concisione, realismo e cinismo".

Tema  che ha coinvolto più di altri, il rapporto con Berlusconi conosciuto quando il cavaliere non era ancora entrato in politica: "Un imprenditore di genio ma non un fine politico che ha fatto l'errore di presiedere il consiglio dei ministri come se si trattasse del consiglio d’amministrazione della sua azienda. Venderebbe un arrosto ai vegani. Un grande bugiardo, vero, ma perchè – ha chiesto Gervaso al pubblico – bisogna dire sempre la verità? Raccontarla sempre significa non avere fantasia".

"La debolezza di Berlusconi – ha proseguito – è stato non guardarsi mai dentro. Lui, d'altra parte, è un costruttore e chi… costruisce preferisce guardare fuori". E poi l'attacco a Renzi, che "vende fumo in technicolor, un misto di Cervantes, Gianburrasca, capitan Fracassa, Stranamore".

E la politica in generale? " E' l'arte di gestire il letame, senza sporcarsi le mani. Ma la politica è essenziale. Non si può farne a meno. La sinistra, la destra… chi ci capisce più qualcosa? Una volta la sinistra era Togliatti, la destra De Gasperi. Adesso è tutto uno sfasciume. Governare comunque è difficile, se poi si tratta di governare gli italiani difficilissimo" .

Infine il paragone tra Milano, dove abita, e Roma, sua città nativa: "Roma è ormai una discarica a cielo aperto, ma la mia casa a Roma si affaccia sul Colosseo e sui Fori Imperiali, quella di Milano sulla premiata tintoria dei Navigli".

Immagini di Luigi Frigo