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Centinaio ad Amandola: “Una bella e intensa esperienza”

Nel marzo scorso, era stato tra i primi sindaci del territorio ad interessarsi alla drammatica situazione in cui versava il comune di Amadola

Alberto Centinaio, nel marzo scorso, era stato tra i primi sindaci del territorio ad interessarsi alla drammatica situazione in cui versava il comune di Amadola, duramente colpito dal sisma del Centro Italia. Aveva risposto all'appello lanciato da Giuseppe Calini del Welcome Hotel e aveva contribuito a lanciare su tutto il Legnanese una campagna per la raccolta di fondi a favore della cittadina marchigiana. Oggi, Centinaio ci fa partecipi di un suo recente viaggio ad Amandola. Ecco le sue considerazioni


Caro Direttore,
mi permetto di scriverti per comunicare la bella e intensa esperienza che lo scorso fine settimana ho avuto modo di vivere ad Amandola, la cittadina marchigiana vittima del terremoto che Legnano e altri Comuni del circondario stanno aiutando con una eccezionale gara di solidarietà. Devo ringraziare l'Amministrazione comunale di Canegrate, in particolare il sindaco Roberto Colombo, che mi ha permesso di unirmi al viaggio da lei organizzato riuscendo così, finalmente, ad andare ad Amandola dopo tanti inviti e sollecitazioni da parte dell’Amministrazione comunale di quella cittadina, in particolare del Sindaco Adolfo Marinangeli.
La prima cosa che ti prende quando giungi in questa terra è la bellezza della natura, il senso di tranquillità così in contrasto con quello che è drammaticamente avvenuto l'anno scorso. Mi ha preso una forte emozione nel rivedere volti noti che avevo conosciuto a Legnano durante le loro visite e la loro accoglienza mi ha fatto sentire subito a casa, come quando ci si ritrova con vecchi amici. Mi hanno accompagnato attraverso le strade della cittadina dove apparentemente i danni causati dal terremoto sono leggeri. Scopri invece, attraverso le loro parole, che i danni sono assai gravi come una ferita netta che è penetrata in profondità. Mi ha stupito sentire la storia dei bellissimi palazzi, alcuni del Cinquecento, che non sono più agibili. Mi viene spontaneo pensare a quanta vita e a quanta cultura si è manifestata in questo angolo della nostra splendida penisola troppo spesso
abbandonata all’incuria e al degrado idro-geologico.
Abbiamo sulle nostre spalle la responsabilità di preservare per l’intera umanità un patrimonio culturale che non può essere considerato solo di nostra proprietà. L’aver contribuito alla ricostruzione di Amandola è qualcosa che deve rendere orgogliosi tutti i legnanesi. E' una conferma che il nostro territorio è solidale e non è ripiegato su inutili provincialismi, su visioni miopi che non portano da nessuna parte. Ma la cosa più bella che mi sono portato a casa sono le parole del Sindaco Adolfo Marinangeli:«Ci avete dato molto. Con il vostro contributo abbiamo potuto riaprire il nostro museo, ma soprattutto ci siete stati e ci siete vicini ridandoci la speranza e la voglia di continuare a vivere nella nostra splendida terra.

Alberto Centinaio

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Novembre 2017
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